«Nel 2016 ero a Yei, in Sud Sudan, dove ho visto uccidere una donna senza motivo insieme ai suoi figli. Così ho deciso di scappare. Quando sono arrivata qui in Uganda, nel centro di accoglienza, ho pianto per cinque giorni. Non riuscivo a mangiare e guardavo i miei bambini piangere. Poi mi sono detta che non potevamo andare avanti così. La vita è quello che vogliamo che sia: se te la rendi difficile, sarà difficile, se vuoi che sia facile, lo sarà».
Così Kor Vicky Naumba, 26 anni, in fuga dal Sud Sudan dove prosegue una drammatica guerra civile, ha reagito alle difficoltà e alla paura. Si è data da fare, ha cominciato a lavorare in mensa ed ora è diventata operatrice comunitaria del centro di salute di Ochea, Rhino Camp in Uganda.
Negli ultimi anni l’Uganda è arrivata ad accogliere più di un milione di rifugiati dal Sud Sudan. Occorre rispondere alle esigenze sanitarie sempre più grandi. Servono le zanzariere per proteggere dalla malaria, bisogna vaccinare i bambini, che a causa della stagione delle piogge e dei trasporti complicati spesso non arrivano al centro di salute: a questi e altri bisogni vogliamo rispondere grazie al tuo aiuto.