Si è tenuta oggi la visita ufficiale di Stefano Manservisi, direttore generale della Cooperazione Internazionale e dello Sviluppo dell’Unione Europea, al Complesso Pediatrico di Bangui, Repubblica Centrafricana. Un’occasione per rinforzare la collaborazione tra il Cuamm e l’Ue, impegnati, per rafforzare i servizi e contrastare la malnutrizione e la mortalità infantile.
L’intervento di Medici con l’Africa Cuamm a Bangui è partito nel mese di luglio di quest’anno, su richiesta dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma (che si occupa della costruzione del reparto Malnutriti e della formazione del personale sanitario centrafricano) e del Ministero della Salute di Bangui. Ha l’obiettivo, in collaborazione con la Commissione Europea, la Cooperazione Italiana e ACF, di prendere in carico l’intero Complesso Pediatrico, affiancando il personale locale che è già impegnato nella struttura, non limitatamente alla chirurgia, ma anche per quel che riguarda la gestione complessiva della struttura.
Il ministro della Sanità, Pierre Somse, ha posto sin dall’inizio l’accento sull’importanza di rinforzare le capacità nazionali per promuovere interventi che abbiano risultati tangibili e misurabili sul lungo periodo coniugando al meglio efficienza ed equità.
«Con la visita di oggi abbiamo consolidato la partnership tra i diversi soggetti coinvolti in questa grande sfida: lavorare insieme, in modo integrato, affiancando il personale locale nella gestione del Complesso, cercando di dare risposte in tutti gli ambiti, dalla formazione, alla cura, alla gestione – spiega da Bangui Fabio Manenti, responsabile Progetti di Medici con l’Africa Cuamm –. Con i suoi 180 posti letto, nel 2017, il Complesso ha effettuato circa 70.000 visite ambulatoriali e 14.000 ricoveri: una mole ingente di lavoro che richiede risorse umane preparate e dedicate, oltre che finanziamenti specifici».
Quattro milioni di euro sono stati attribuiti al Cuamm, dall’Unione Europea, per 2 anni, per sostenere e accompagnare il Complesso Pediatrico della capitale del Centrafrica:
«Un anno e mezzo dopo la mia visita nel luglio 2017, sono felice di constatare che l’appoggio al Complexe Pédiatrique si è evoluto: da un sostegno essenzialmente d’urgenza siamo passati oggi a un approccio più strutturante in linea con le politiche del ministero della Sanità e quindi più sostenibile», ha dichiarato il DG Manservisi.
Il finanziamento proviene dal Fondo Fiduciario Bêkou, un nuovo strumento creato nel luglio del 2014 grazie ai contributi finanziari dell’Unione Europea, di alcuni suoi stati membri (Francia, Germania, Paesi Bassi e Italia) e della Svizzera, che prevede di coordinare al meglio gli sforzi, le competenze e le azioni dei diversi partner tecnici e finanziari al fine di contribuire e accelerare il processo di ricostruzione socio-economica in Repubblica centrafricana.
A implementare le attività, il team del Cuamm presente oggi in Centrafrica conta già 9 operatori: un chirurgo, un pediatra, 4 infermieri, un logista, un amministrativo e il medico capoprogetto che si occuperà della gestione. Quest’ultimo, arrivato proprio in questi giorni, è un medico di lunga esperienza, il dott. Stefano Vicentini, (classe ’66, medico di base di Vicenza, 6 anni di esperienza in Africa con Medici con l’Africa Cuamm) rimarrà a Bangui per un anno intero.
La Repubblica Centrafricana è grande due volte l’Italia, conta 5 milioni di abitanti, di cui 1 in capitale, solo 400 chilometri di strade “asfaltate” e 4 pediatri locali in tutto il paese.Al 188° posto su 188, nella graduatoria che mette in fila i paesi in base all’Indice di sviluppo umano, la situazione umanitaria della Repubblica Centrafricana è tra le più drammatiche dell’Africa, aggravata da un’instabilità interna frutto del conflitto tra bande armate da gruppi esterni per la contesa delle enormi ricchezze del paese.