Presentati oggi, a Padova, a Palazzo Moroni, i risultati raggiunti con la campagna “Mettiamoci i moto”, le moto della salute di Medici con l’Africa Cuamm. Dallo scorso 10 marzo, per 3 settimane, l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la Nuova Venezia e il Corriere delle Alpi e ha puntato a raccogliere fondi per acquistare delle moto-ambulanze destinate alla Sierra Leone e al Sud Sudan.
Il valore stimato per l’acquisto e la manutenzione di ciascuna moto è di 2.500 euro. Sono stati quindi raccolti ben 65.000 euro in totale, donati da aziende, associazioni, scuole, club Lion’s e Rotary, singoli cittadini, da tutto il Veneto, che si sono presi a cuore l’iniziativa.
«Si tratta di un’iniziativa molto importante e bella – ha detto il sindaco di Padova Sergio Giordani – che come amministrazione comunale abbiamo appoggiato molto volentieri perché conosciamo Medici con l’Africa Cuamm e sappiamo che opera in modo concreto e reale: il Cuamm fa, oltre a dire e c’è una differenza sostanziale in questo».
«Questa è una conferenza stampa di rendicontazione di una operazione di raccolta fondi importante in cui possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto – ha precisato Paolo Possamai, direttore di Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia e Corriere delle Alpi -. Un giornale non è solo carta, ma è una piattaforma di relazioni e il nostro mestiere è quello di dare valore anche a storie come queste. Questa operazione fatta con il Cuamm è nata oltre un anno fa, non è stata improvvisata e la risposta positiva ci dice che non siamo in un deserto, ma siamo in un terreno fertile capace di mobilitarsi. Ringrazio Medici con l’Africa Cuamm per il cammino fatto insieme».
«L’attivazione di numerose aziende e realtà più o meno vicine al Cuamm e l’adesione di molti lettori hanno permesso di superare l’obiettivo di 25 moto che ci eravamo posti – ha affermato don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. È un risultato importante per il nostro lavoro. Le moto sono un mezzo versatile e agile, che arriva lì dove non arrivano le ambulanze, raggiungono i posti più lontani e sperduti per recuperare i bambini malati o le donne in gravidanze e portarle nei centri di salute dove possono trovare una risposta ai loro bisogni. È un’idea semplice, avvallata anche dalle linee guida dell’Oms, che se collocata nel contesto giusto, può fare tanto. Il mio grazie va a quanti hanno creduto in questa operazione: prima di tutti il direttore Paolo Possamai, con il quale abbiamo pensato e realizzato questa raccolta fondi e il sindaco Sergio Giordani che ha aderito subito e in prima persona all’iniziativa. Con loro, il Marco Polo Team che si è molto attivato, così come i singoli cittadini che hanno creduto in questa iniziativa».
E Michele Orlando, presidente del Marco Polo Team, associazione che più d altre si è attivata per raccogliere fondi e sensibilizzare la propria rete ha concluso: «Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa di Medici con l’Africa Cuamm con cui collaboriamo da anni. Noi siamo stati in Uganda, nell’ospedale di Aber e abbiamo visto con i nostri occhi l’utilità delle moto, quanto agili sono in questi contesti».