Medici con l’Africa Cuamm ha partecipato il 13 ottobre a “Cabo Delgado sem unioes prematuras”, manifestazione promossa dal Ministero dell’Educazione con l’appoggio da parte delle ONG e della società civile. L’evento si è svolto in collegamento con “The International day of the girl” giornata istituita dall’ONU per richiamare l’attenzione sui bisogni e le sfide che le adolescenti affrontano per promuovere i loro diritti.

La manifestazione si è svolta nella Placa des Herois di Pemba, capoluogo della provincia di Cabo Delgado, la più a nord e la più povera del Paese, dove si conta il più alto tasso di unioni premature in Mozambico, con 54,4% di ragazze che si sposano con meno di 17 anni. Si tratta di unioni fra adolescenti e uomini spesso molto più grandi di loro. Tutto questo avviene col consenso dei genitori che ricevono dallo sposo un compenso che in molti casi rappresenta l’unica fonte di reddito per la famiglia. Come conseguenza di questi “matrimoni forzati” le giovani spose sono sradicate dalla famiglia di origine, costrette ad abbandonare gli studi e le amicizie e vanno incontro a gravidanze precoci con conseguenze spesso drammatiche sia per sé stesse che per i neonati.

Nelle adolescenti gravide infatti si registra un maggior numero di patologie legate alla gravidanza e di parti complicati che, se non portano a morte, lasciano spesso conseguenze che possono compromettere le gravidanze successive o lasciare lesioni invalidanti come la fistola vescico- vaginale. In molti casi una gravidanza precoce porta ad un parto prematuro o complicato, i neonati nascono pretermine e di basso peso esposti sin dall’inizio della loro vita a gravi rischi come infezioni, ipotermia e ipoglicemia o neonati con asfissia. Nella Neonatologia di Pemba, coinvolta nel programma del CUAMM “Every Newborn” sostenuto da AICS (Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo) una mamma su quattro dei neonati ricoverati è minorenne.

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L’evento “Cabo Delgado sem unioes prematuras” è iniziato con la presentazione e la proiezione del documentario sulle unioni premature “A Espera” girato in Mozambico, nella provincia di Niassa. A partire dai contenuti del documentario, si sono svolti due tavoli di dibattito sul significato e sulle conseguenze delle unioni precoci e sulle norme in vigore in Mozambico per arginare questo fenomeno. Sono intervenuti al dibattito la moglie del Governatore, madrina dell’evento, rappresentanti delle Direzioni Provinciali di salute, dell’educazione e delle pari opportunità ed esponenti del locale ordine degli avvocati. Toccanti le testimonianze di tre spose e mamme adolescenti che hanno raccontato la loro esperienza ad un pubblico costituito soprattutto da giovani. Rappresentazioni teatrali ispirate al tema delle unioni precoci, una fiera della salute con possibilità di eseguire test per l’HIV, misurare la pressione e la glicemia, donare il sangue, hanno arricchito la manifestazione accompagnata da musica dal vivo e da un ricco buffet.

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La giornata ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto adolescenti e genitori, su un tema di grande rilevanza sociale in un contesto culturale in transizione che sente ancora molto vivi il modello patriarcale della famiglia e i riti di iniziazione per gli adolescenti. Al termine della manifestazione, l’impegno preso a livello istituzionale e delle organizzazioni non governative presenti, tra le quali il Cuamm, è stato quello di proseguire, ognuno secondo il proprio ruolo e campo d’azione, con azioni concrete per porre fine alle unioni premature nella Provincia.

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