Mercoledì 11 febbraio 2015 c’era anche Medici con l’Africa Cuamm ad Addis Abeba, in Etiopia, in occasione della presentazione del Piano Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili 2014-2016, all’interno del quale è previsto anche il Cervical Cancer Engagement Plan.
Il piano promosso da Pink Ribbon Red Ribbon, partnership pubblico-privata di portata globale, ruota infatti intorno al Ministero della salute etiope e nasce per arrestare la forma più comune di cancro tra le donne in Etiopia (16,5% delle morti femminili), aggravata in particolare dalla correlazione con l’HIV. Le donne sieropositive, infatti, hanno una maggiore probabilità di contrarre la malattia rispetto alle loro coetanee HIV negative.
George W. Bush Institute, UNAIDS, GSK, PEPFAR, Bristol-Myers Squibb Foundation, General Electric, American Cancer Society, Cordaid, per citare i principali partner coinvolti nel piano, lavorano per rafforzare il sistema sanitario etiope e renderlo in grado di rispondere a questo emergente bisogno con strumenti e personale adeguatamente formato alla diagnosi e al trattamento.
Nella rete del “fiocco rosa e rosso” anche il Cuamm che, con il sostegno diretto della Fondazione Bristol Meyers Squibb, si spende nell’ospedale San Luca di Wolisso e in 10 centri periferici dei distretti di Goro, Wolisso e Wonchi per offrire un servizio qualificato di cura e di prevenzione del cancro, trattando anche le problematiche legate all’HIV e alla tubercolosi (TB). Nel 2013, grazie a questo approccio integrato che punta al coinvolgimento delle comunità sulle tematiche riguardanti la salute, oltre 700 donne sono state sottoposte a screening per il tumore alla cervice e quasi 20.000 persone sono state coinvolte nelle attività di sensibilizzazione (approfondisci il progetto).
Mercoledì 11 febbraio erano presenti anche la First Lady Roman Tesfaye, il Ministro della Salute etiope Keseteberhan Admasu e Margaret Spellings, presidente del George W. Bush Presidential Center. La presenza ad Addis Abeba dimostra così l’accreditamento del Cuamm quale partner capace di prendersi cura dei bisogni sanitari delle donne, sia in età riproduttiva che nelle fasi successive alla fertilità.