Si sono incontrati domenica 8 luglio ad Asmara il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed e quello dell’Eritrea Isaias Afwerki. Si tratta di una data storica per i due paesi, dal 1993 separati formalmente e in stato di continua tensione e contesa.
Medici con l’Africa Cuamm è presente in Etiopia dal 1980 e ha assistito alla separazione tra i due paesi e a tutti i cambiamenti che stanno interessando l’Etiopia anche negli ultimi mesi, sia per quanto riguarda la politica interna che quella estera. Matteo Bottecchia, rappresentante paese del Cuamm nel Paese, racconta il clima che si respira in questi giorni:
Il conflitto irrisolto tra Etiopia ed Eritrea ha prodotto uno stallo durato vent’anni. Oggi assistiamo ai momenti decisivi della fine di un conflitto che pareva irrisolvibile nel breve termine e sta avvenendo tutto con una naturalezza che lascia spiazzati.
Il cambio di governo in Etiopia è stato decisivo per imprimere questa accelerata al processo di riconciliazione tra le due nazioni. La visita della delegazione di alto livello inviata dall’Eritrea ad Addis Abeba due settimane fa è stata accolta con grande entusiasmo dalla popolazione e la visita del primo ministro etiope ad Asmara domenica ha ricevuto un’accoglienza altrettanto calorosa.
I social network traboccano di commenti entusiastici. Ne cito un paio che sono esemplificativi del clima che si respira: “A vedere le due delegazioni assieme è impossibile distinguere chi sia etiope e chi eritreo. Perché mai ci siamo voluti dividere?”; “Nessuna mediazione. Nessuno sforzo di USA/ONU/UA/UE. Due nazioni da sole stanno dando forma al proprio futuro di cooperazione e amicizia”.
La dimensione locale della zona del confine ancora carica di astio rimarrà il nodo sensibile sul quale porre attenzione, per assicurare una pace stabile e duratura.
Anche Ademe Tsegaye, project manager di Medici con l’Africa Cuamm, racconta della felicità della sua gente:
Il velo nero tra Etiopia e Eritrea è stato strappato grazie all’amore e al perdono. Siamo tutti oltremodo felici, non ci sono parole per spiegarlo. Ho pianto di gioia, come mia moglie, mia suocera e tante altre persone che conosciamo. Il futuro sembra luminoso per gli Etiopi e gli Eritrei. Siamo lo stesso popolo, con culture, lingue, modi di ragionare simili. Non vedo l’ora di poter visitare Asmara, perché non sarà come andare in un paese straniero.
Spero che dalla cooperazione tra i nostri Paesi possano derivare benefici per entrambi, insieme allo sviluppo e all’apertura.