Seguiamo con apprensione la grave siccità che si è abbattuta sull’Etiopia dove oltre 10 milioni di persone stanno vivendo nell’insicurezza idrica e alimentare, vittime del fenomeno atmosferico El Niño nella sua forma più intensa degli ultimi decenni. I nostri operatori sono in contatto con le autorità locali delle regioni dell’Oromia e del South Omo, il cuore dell’intervento Cuamm nel paese.
Secondo la FAO, le riserve di raccolti sono praticamente esaurite; l’accesso a pascoli e a fonti d’acqua continuerà a diminuire fino a marzo, l’inizio della prossima stagione delle piogge, il bestiame a perdere peso e a produrre meno latte. Da qui il piano di emergenza di 50 milioni di dollari per proteggere gli allevamenti e ristabilire la produzione agricola nel paese del Corno d’Africa. A seguire, una decina di giorni fa, la visita del segretario generale Ban Ki-moon nelle aree più colpite e l’appello delle Nazioni Unite sulla necessità di disporre di maggiori risorse per ridurre l’impatto della siccità con la distribuzione di cibo e acqua. Nel frattempo aumenta il numero di bambini ricoverati per malnutrizione acuta, al livello più alto mai registrato nel paese.
Particolarmente alta la nostra attenzione nella regione del South Omo, dove le autorità hanno individuato degli hotspot “aree sensibili” in alcuni distretti. Intanto, nell’Oromia continuiamo a stare accanto ai più vulnerabili, specie i bambini malnutriti che trovano cure e carezze nella speciale unità nutrizionale dell’ospedale San Luca di Wolisso.
Eleonora Urso, pediatra milanese, racconta il suo lavoro per proteggere questi bambini e accompagnarli nel loro percorso di guarigione:
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