«In fondo non salvo direttamente le vite come i nostri medici ed infermieri anche se sono l’anello di una catena che rende tutto ciò possibile. Lavoro a stretto contatto con il distretto per incontrare le comunità locali e sensibilizzare la popolazione sull’ importanza delle visite pre-natali, delle donazioni di sangue e le trasfusioni e del sistema di riferimento per le emergenze ostetriche. Io e i miei colleghi ci alziamo ogni mattina e percorriamo chilometri alla ricerca di soluzioni che spesso trovano un compromesso fra ciò che è necessario e ciò che può essere accolto dalla cultura locale. E questo è possibile grazie al team locale che supportiamo e con il quale diventiamo un’unica squadra con lo stesso obiettivo: salvare vite umane di donne e bambini mettendo a disposizione le poche risorse che abbiamo ma usando tutte le nostre energie. Sono tante le persone che ogni giorno incontriamo nelle comunità vicine e lontane dagli ospedali che supportiamo. Famiglie, capi villaggio, giovani madri e personale sanitario che cerchiamo di sensibilizzare per un servizio sanitario efficiente e minuzioso.

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Ognuno fa la sua parte, come riesce e può. Come Mustapha, il mio braccio destro a Makeni, con il quale condivido gioie e frustrazioni di un progetto che regala molte soddisfazioni, nonostante sia un duro lavoro fatto di diplomazia, lunghi viaggi ed organizzazione delle attività. Mustapha, diventerà presto papà e grazie al Cuamm ha conosciuto a fondo le difficoltà di portare avanti una gravidanza nel suo paese d’origine. Ha però compreso l’importanza di un’assistenza sanitaria attenta alle esigenze e alle problematiche possibili e l’utilità delle visite pre-natali.
Ma soprattutto pianifica la gravidanza assieme alla sua compagna in maniera responsabile, perché siano garantite cure adeguate per un parto sicuro.

Mustapha

La lotta alla mortalità materna resta una delle nostre priorità e nel 2017 abbiamo prevenuto il rischio di morte di 400 mamme grazie al miglioramento della qualità delle cure e al potenziamento del sistema di riferimento delle complicanze ostetriche.
Tra le tante persone che danno un importante contributo a fare di più e meglio con l’Africa ci sono anche le sorelle Cecilia e Regina, parte dello staff del distretto sanitario di Bo. Con loro usciamo in supervisione delle piccole unità sanitarie periferiche e facciamo circolare le informazioni in maniera più capillare possibile raggiungendo gli abitanti dei villaggi, fin dentro alle loro abitazioni. Il nostro è un team carico di energia, e solo insieme è possibile raggiungere dei risultati. Grazie ai nostri colleghi locali, ai nostri partner e alla gente che riusciamo a sensibilizzare ogni giorno. Il cambiamento in Sierra Leone non sarà immediato, ma qualcosa sta prendendo forma, un pensiero nuovo, una percezione diversa. Come dicono qui “small small” che non significa “piccolo piccolo” ma “piano piano”, perché è a piccoli passi che si raggiungono grandi risultati. Oltre che con una grande squadra!»

Laura Todescato, project manager Cuamm in Sierra Leone

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