L’ 11 aprile a Roma al Casino dell’Aurora Pallavicini si è svolto un evento di sensibilizzazione per richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione del Sud Sudan, un paese ancora fragile, in cui l’Emergenza Fame è formalmente terminata ma lo stato di nutrizione della popolazione rimane molto grave e si aggiunge a una situazione sanitaria già di per sé estremamente precaria.

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«La situazione è sempre molto incerta, il Sud Sudan sta vivendo una enorme svalutazione, il valore del denaro è sempre più basso” spiega Chiara Scanagatta, coordinatore dei progetti in Sud Sudan, appena rientrata dal paese. Oggi Medici con l’Africa Cuamm sta lavorando in 5 ospedali, 164 strutture sanitarie, collaboriamo con 12 uffici sanitari di contea, ci relazioniamo con 5 ministeri della Sanità, tra Yirol e Rumbek con oltre 1.000 operatori locali e 70 espatriati, senza contare la scuola per ostetriche di Lui e tutto l’intervento a Nyal, contro la fame. Serviamo una popolazione di 1.384.000 persone circa. Nel 2017, abbiamo realizzato 377.544 visite ambulatoriali pediatriche, 16.951 parti assistiti e 45.506 prime visite prenatali. È una mole di lavoro enorme, ma un passo alla volta, il Cuamm sta facendo la differenza. A Nyal, in particolare, ci concentriamo su 4 villaggi remoti e molto difficili da raggiungere. In questi, un operatore di comunità e una levatrice tradizionale danno una prima assistenza. Le donne ancora partoriscono in casa, per questo abbiamo avviato la costruzione di un Posto di soccorso per ciascuno di questi villaggi, una struttura semplice, di fango e legno, dove si potranno trovare farmaci e un primo aiuto, anche per partorire se necessario. È stato poi selezionato il team mobile, con personale più qualificato, che deve portare i farmaci nei villaggi e offrire un’assistenza maggiore, spostandosi con le canoe».

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Giovanni Dall’Oglio, medico Cuamm a Nyal, nel suo intervento aggiunge: «In un’area impervia e difficile da raggiungere, se non utilizzando le canoe o l’elicottero, da ottobre scorso a fine febbraio, sono state eseguite ben 7.423 visite (1.822 a bambini e il resto ad adulti). Bambini e adulti che prima non avevano modo di curarsi, ora possono contare sul personale sanitario del Cuamm per curare le malattie che più frequentemente mettono a rischio la loro vita: malaria, infezioni intestinali e malattie respiratorie, screening nutrizionale e visite pre-natali». E continua: «Sono state gettate poi le fondamenta per la Sala operatoria del centro di salute di Nyal che completeremo nei prossimi mesi. Questa è indispensabile per garantire un parto assistito, e se serve anche un cesareo, nel periodo delle piogge, quando gli spostamenti avvengono solo su acqua e sarebbe impossibile raggiungere il più vicino ospedale a Panyijiar».

Giuseppe Mistretta, Direttore per i Paesi dell’Africa sub-Sahariana al Maeci (Ministero Affari Esteri e cooperazione internazionale) ricorda l’importanza degli interventi umanitari nei paesi fragili e sottolinea che le ong italiane non scappano di fronte alla difficoltà anche nei momenti peggiori.

Niccolò Fabi, amico di lunga data di Medici con l’Africa Cuamm. In Sud Sudan è stato nel 2013, pochi giorni prima che precipitasse la situazione, insieme a Daniele Silvestri e Max Gazzè.  Dal quel viaggio è nata anche la loro canzone Life is sweet e ci racconta come è iniziato questo cammino a fianco del Cuamm. Niccolò racconta come la sua strada è quella del Cuamm si è incrociata in momenti diversi: “Aiutare non è così semplice, bisogna capire qual è la richiesta. La modalità del Cuamm di supportare i paesi in difficoltà è appassionata e intelligente”.

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Interviene don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, spiegando l’impegno di Medici con l’Africa per trovare piste di futuro per l’Africa dentro a questa realtà così difficile:“L’anno scorso si sono diplomate 20 nuove ostetriche presso la scuola di Ostetricia di Lui. Dentro al dramma del Sud Sudan questi sono sentieri che dobbiamo coltivare”.

La gratitudine va a chi ha supportato fin qui e ai tanti altri che ci potranno supportare:«Il nostro grazie va a Maria Camilla Pallavicini, che ci ospita oggi e a quanti ci hanno sostenuto per far fronte a questa emergenza, in particolare la Cei, la Cooperazione italiana, la Fondazione Elsa e Nando Peretti, la Fondazione Prima Spes e molti altri ancora che ci aiutano ogni giorno. Il lavoro da fare per questa gente resta ancora tanto e abbiamo bisogno di chiunque abbia voglia di accompagnarci in questo cammino», conclude don Dante Carraro.

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Chiude questa intensa panoramica di interventi, Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri: “Penso sia molto importante questo sforzo di accendere i riflettori sul Sud Sudan. Concentrare l’attenzione su questo paese africano è molto utile, chi fa questo lavoro oggi fa un lavoro importantissimo. Il paese deve cercare di conservare la scelta che è stata fatta in questi anni, quella di restituire priorità nell’agenda politica e diplomatica dell’Italia all’Africa. Dovrebbero essere la geografia e la storia a dirci che l’Africa è fondamentale per il nostro paese vista la nostra posizione”.

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