In questi giorni il ciclone Idai si è scagliato sul Mozambico e in particolare sulla città di Beira. È stato un fine settimana di grande preoccupazione per la calamità che ha colpito circa 700.000 persone tra Beira, Dondo e Nyamathanda seminando un numero imprecisato di morti, feriti e sfollati.
Beira è stata duramente colpita. Le comunicazioni sono state a lungo interrotte e tuttora sono molto difficili. I nostri volontari sul campo ci mandano racconti drammatici. Tutto il nostro staff è sano e salvo ma viviamo con ansia le tragiche ripercussioni per la popolazione locale.
Giovanna De Meneghi, la nostra responsabile dei progetti in Mozambico, ci racconta nelle sue veloci mail di aggiornamento di una città distrutta, con tralicci abbattuti, case scoperchiate e tetti di lamiera sparsi ovunque, per il vento che soffiava a 170 km orari. I più colpiti sono gli abitanti dei quartieri più poveri, dove le costruzioni sono per lo più baracche e capanne totalmente divelte dalla furia del vento.
Beira è una città portuale che si sviluppa sotto il livello del mare e ora è per gran parte allagata. Molte strade sono scomparse mangiate dall’acqua.
La gente è senza luce, non ha cibo (una sola panetteria funzionante), acqua pulita e un riparo dove potersi rifugiare per la notte. La zona è endemica per il colera e il rischio concreto è quello di un’epidemia che, con i centri sanitari gravemente inagibili, rischia di falcidiare ulteriormente la popolazione.
L’ospedale centrale di Beira è stato gravemente danneggiato in tutti i reparti. Anche il Pronto Soccorso che dovrebbe accogliere le emergenze più acute è completamente fuori uso. Manca di acqua, energia, farmaci e equipaggiamenti utilizzabili. Si cammina in uno strato di fango e acqua. In questa situazione è stata attrezzata una sala operatoria solo per le emergenze. Continuano ad arrivare corpi e feriti e l’ospedale cerca di rispondere come può, con turni del personale da 48 ore.
Siamo accanto alla popolazione locale con i nostri volontari e sentiamo forte il dovere di fare la nostra parte anche in questa situazione.
Ci stiamo coordinando con le autorità locali per intervenire in maniera ordinata e il più possibile efficace in una situazione che rimane tumultuosa e confusa. In questa fase c’ è bisogno di tutto. Acqua pulita, cibo, carburante, brande, coperte e tende. Contemporaneamente bisogna fare ogni sforzo per prevenire il diffondersi delle epidemie e in particolare del colera.
I nostri medici esperti in servizio in altre aree del Paese stanno raggiungendo in queste ore Beira, per supportare il personale locale. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per garantire una risposta il più possibile rapida ed efficace.
Vi terremo aggiornati attraverso il nostro sito e i nostri social.
Vi chiedo di contribuire, come potete. È possibile farlo con una donazione online, oppure su c/c postale 17101353 e con bonifico bancario (Banca Etica, Iban IT32C0501812101000011078904); causale: Emergenza ciclone Mozambico.
Vi sentiamo vicini in questo momento di grande fatica.
Grazie.
Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm