«Come nella maggior parte dei Paesi dell’Africa sub-sahariana, in Mozambico le malattie croniche non trasmissibili come diabete e ipertensione sono state e sono tuttora poco considerate. Tuttavia, l’elevata incidenza e la loro stretta relazione con le malattie infettive (ad esempio diabete e tubercolosi) ci impongono di prenderle in seria e immediata considerazione.
Per questo il Cuamm, in collaborazione con la Fondazione Mondiale per Il Diabete (World Diabetes Foundation, WDF), ha deciso di iniziare un progetto di 3 anni nelle Province di Maputo, Sofala e Cabo Delgado al fine di promuovere la prevenzione e rafforzare l’offerta sanitaria».
Damiano Pizzol, Area Ricerca Operativa di Beira, Mozambico
Il progetto, che si svolge in collaborazione con il Dipartimento di malattie non trasmissibili del Ministero della Salute (Departamento de Doenças Não Transmissíveis do MISAU) e l’Associazione mozambicana di diabete (Associação Moçambicana da Diabete, AMODIA), si chiama “Assistenza sanitaria integrata di primo livello per diabete e ipertensione: risposta nazionale alle malattie non trasmissibili, prima fase” (Integrated Primary Health Care for Diabetes and Hypertension: First Phase National NCD Response) ed è partito nell’autunno del 2016.
Gli obiettivi principali sono tre: formare personale sanitario qualificato, favorire l’educazione a livello comunitario, migliorare l’accesso alle cure con particolare attenzione alla diagnosi e al trattamento precoce.
Il progetto dura tre anni e prevede la formazione di 510 operatori sanitari, tra cui medici, infermieri e nutrizionisti, che svolgono attività di consulenza su diabete e ipertensione in 81 unità sanitarie suddivise su 27 distretti a Cabo Delgado, Sofala e Maputo. In questo stesso periodo vengono inoltre formati 270 operatori di comunità, figure chiave nell’educazione e sensibilizzazione della popolazione.
In questo primo anno di attività, 115 operatori sanitari sono stati formati su diabete mellito e ipertensione, in modo da garantire il giusto approccio nel caso di complicanze sia di situazioni acute che croniche. Con l’obiettivo di promuovere la prevenzione e rafforzare l’offerta sanitaria, sono state attuate strategie che vedono gli operatori comunitari come uno strumento per il maggiore coinvolgimento della popolazione, specialmente nelle zone più difficili da raggiungere.
Completano il quadro l’acquisto e utilizzo di attrezzature per le unità sanitarie e altri aspetti inerenti alla fornitura di servizi di qualità. Il coordinamento, la collaborazione e la comunicazione tra le parti coinvolte sono la chiave per il buon esito di questo progetto.