“Abbiamo da poco finito l’attività sulla malaria. È stata una mattinata molto bella, con risposte davvero positive da parte dei ragazzi. L’opuscolo informativo è piaciuto tanto, sia per la grafica sia per i contenuti fruibili. La lezione è stata un momento di scambio in un’atmosfera molto serena. Ci siamo divertiti con il quiz finale e con i premi che Simona aveva preparato per tutti i partecipanti”. Francesco Di Gennaro, infettivologo partito come Jpo per la Sierra Leone, restituisce l’atmosfera dell’ultimo di diversi training che hanno coinvolto 50 giovani per sensibilizzare su come prevenire, riconoscere e gestire i casi di malaria all’interno delle proprie comunità di appartenenza.
Nel workshop sono state trasmesse nozioni pratiche e teoriche sulla malattia. 
I partecipanti hanno imparato a  riconoscere i sintomi del contagio, ad eseguire un RDT, il test diagnostico rapido per la rilevazione della malaria e hanno compreso l’uso della zanzariera trattata con insetticida. Francesco Pisa, a capo di questo progetto, che copre il distretto di Port Loko in Sierra Leone, sottolinea che il contributo di questi ragazzi sarà essenziale per individuare i pazienti a cui somministrare tempestivamente la terapia. Questa attività si inserisce all’interno del progetto a contrasto della malaria, ancora molto diffusa soprattutto nell’Africa sub-sahariana e che nel 2016 ha registrato 445.000 mila morti nel mondo.
“Fighting Malaria, Improving Health” è un intervento mirato che ha l’obiettivo di far crescere nella popolazione la consapevolezza su come si trasmette la malaria, su i suoi sintomi e sulle misure preventive che vanno adottate per ridurre al minimo il rischio del contagio. Un passo fondamentale è proprio coinvolgere i giovani perché si facciano portavoce di quanto hanno appreso e lo condividano con le persone delle loro comunità.

image6

Related News