«Ciao mamma, vado in Africa!», c’è un momento in cui tutti i nostri medici e cooperanti devono averlo detto. Spesso magari si sono preparati in sordina, seguendo il corso di formazione a Padova, mandando avanti le pratiche burocratiche, forse accennandolo ai genitori: «Sai papà, ci sarebbe questa possibilità di andare in Tanzania, ma non so… è tutto da vedere, non ti preoccupare».
E poi arriva il giorno in cui la notizia della partenza è ufficiale: bisogna dirlo a tutti. Tranquillizzare i parenti, festeggiare con gli amici, rispondere alle domande più disparate: perché lo fai? Il tuo ragazzo è d’accordo? Ma dov’è la Tanzania? C’è internet?
Ad alcune di queste domande tenta di rispondere la serie “Ciao mamma, vado in Africa”, realizzata da Nicola Berti con la sceneggiatura di Marco Lodoli, che andrà in onda su TV2000 tra il 14 e il 18 febbraio. Un lavoro di un anno, in cinque dei nostri paesi di intervento, per scoprire le motivazioni e le storie di nove dei nostri giovani medici e cooperanti che hanno scelto di partire per l’Africa.
Motivazioni che da 65 anni si rinnovano e accomunano questi ragazzi che arrivano in Africa – spesso per la prima volta, carichi di entusiasmo – ai medici esperti che li aspettano sul campo, pronti a guidarli nella scoperta dei bisogni e delle ricchezze dell’Africa.
La serie, presentata in anteprima a Padova il 9 febbraio alle 18.30 in un evento condotto da Federico Taddia, ci accompagna alla scoperta delle storie di Martina e Sara, specializzande in Tanzania, e di Palmira e Riccardo, che hanno passato sei mesi in Uganda, o di Chiara, che invece è stata in Mozambico. Ma ci sarà spazio anche per le storie dei giovani specialisti: Guido, sempre in Mozambico, e Francesca, che dopo sei mesi in Etiopia con il progetto Jpo, da ormai quasi due anni lavora in Sierra Leone, per garantire l’accesso al parto sicuro alle mamme del distretto di Pujehun. Dalla Sierra Leone anche la storia di Matteo, che non è medico, ma, come Francesca in Etiopia, lavora sul campo per garantire che il lavoro dei medici sia possibile.
Sarà un racconto fresco e corale dell’Africa vista dai giovani. Un’africa di bisogno e sofferenza, ma anche di forza e dinamismo. I protagonisti di questa serie sono giovani normali, come centinaia di altri che in questi anni sono partiti con il Cuamm:
«Non sono angeli scelti e illuminati da una luce sovrannaturale – spiega Marco Lodoli, sceneggiatore della serie – ma giovani uomini e giovani donne che hanno studiato medicina o economia, persone in tutto simili a quelle che incontriamo per la strada, al supermercato, in un bar. Sono persone comuni, nel senso migliore del termine, cioè persone che sanno essere anche eccezionali. Hanno dei talenti e li vogliono usare bene. Hanno speranze che vogliono diventare realtà».
Tutti lavorano per portare il diritto alle cure anche all’ultimo miglio del sistema africano, che per noi di Medici con l’Africa Cuamm significa prima di tutto la salute di mamme e bambini. Costa 40 euro garantire un parto sicuro: anche tu puoi dare il tuo contributo!
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