Si è firmato oggi a Bangui l’accordo di pace, raggiunto nei giorni scorsi a Karthoum in Sudan, tra il governo del Centrafrica e i leader dei 14 gruppi armati che, dal 2013, continuano a seminare terrore e morte nel paese. Si tratta dell’ottavo accordo, raggiunto grazie alla mediazione dell’Onu e dell’Unione Africana che dà un po’ di speranza alla popolazione, che ammonta a circa 4 milioni di abitanti.
In un paese dove i gruppi armati controllano gran parte del territorio, questo nuovo accordo – spiega Marina Panarese, referente Cuamm a Bangui – darebbe grande speranza a tutti. E’ da segnalare che nel paese, in guerra dal 2013, molti accordi sono stati firmati, senza mai concretizzarsi nel ritorno della vera stabilità. Molti dei leader dei gruppi ribelli in questione hanno ricevuto sanzioni dalle Nazioni Unite o sono stati citati per violazione dei diritti umani o hanno mandati di arresto che pendono sulle loro persone… Con questo accordo, ci sarà anche un’amnistia per loro. Nella gente qui si alternano sentimenti di dubbio e scetticismo, a moti di speranza. E noi i Medici con l’Africa Cuamm, che lavoriamo appunto CON loro, speriamo che sia davvero il segnale di un cambiamento.
Il Centrafrica, annoverato tra i Paesi più poveri del mondo, è all’ultimo posto tra i 188 paesi del pianeta secondo l’Indice di sviluppo umano. Allo stesso tempo è un territorio ricco di diamanti, oro e uranio. I gruppi armati, che controllano dal 70% all’80% del territorio, combattono principalmente per il monopolio di queste ricchezze.
Medici con l’Africa Cuamm che ha avviato il suo intervento proprio a Bangui, nel Complesso Pediatrico, lo scorso luglio, auspica che questo sia davvero un tassello per costruire una reale stabilità.