Solo dal 2009 lo snake-biting “morso di serpente” è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia tropicale negletta: 5 milioni di persone morse ogni anno, di cui 400.000 riportano danni permanenti e 125.000 muoiono. Si tratta di un problema dalle dimensioni importanti, soprattutto nei paesi a risorse limitate e rurali: nell’Africa sub-sahariana i decessi ogni anno sono 30.000, le amputazioni oltre 8.000 e a queste si aggiungono i danni sociali che ne derivano.
La situazione inoltre è destinata ad aggravarsi da qui a qualche mese per la fine delle scorte di uno dei sieri anti-veleno più efficaci, fuori produzione da gennaio di quest’anno. Medici con l’Africa Cuamm intende portare l’attenzione delle autorità istituzionali e governative su questo tema di salute internazionale a partire dalla ricerca sul campo. Finora infatti esistono pochi dati di riferimento e sono disponibili scarse evidenze sulla dimensione del problema in un paese prevalentemente rurale con il Sud Sudan.
Con un partner di altissimo livello come la Liverpool School of Tropical Medicine, il Cuamm ha avviato una ricerca volta a raccogliere per la prima volta i dati sullo snake-biting in quattro centri sanitari del paese. Sarà il primo passo per dar conto di una malattia negletta spesso sottostimata.