Contesto

Medici con l’Africa Cuamm lavora in Uganda dal 1958 e sin dal 1965 segue l’ospedale diocesano di Aber, nel distretto di Oyam (378.000 abitanti) con un’attenzione particolare riservata alla salute materna e infantile.

Dal 2012 nel distretto di Oyam è in corso il programma “Prima le Mamme e i bambini” che, coinvolgendo l’ospedale di Aber e sei strutture periferiche sanitarie ad esso collegate, punta a ridurre la mortalità materna e infantile nel distretto, aumentando l’accesso al parto assistito.

 

Alcuni numeri

2.098 ⋅ Parti assistiti all’ospedale di Aber nel 2014

40 euro ⋅ Costo di un parto normale

100 euro ⋅ Costo di un parto cesareo

2.349 ⋅ Donne attese in reparto maternità ogni anno

 

Obiettivi e attività

Per mantenere i risultati raggiunti e soddisfare le attese, l’ospedale di Aber ha la necessità di aiuti finanziari esterni, in particolare a sostegno dei costi per il parto, prestazione per la quale dal 2012 non viene più chiesto il ticket.

Con l’aiuto dei donatori, Medici con l’Africa Cuamm potrà:

  • garantire per un anno i costi sostenuti dal reparto maternità dell’ospedale di Aber per il parto normale, complicato e cesareo;
  • garantire l’esenzione dal ticket per le donne incinte;
  • assicurare, insieme al personale preparato, la presenza in sala parto di un medico ostetrico-ginecologo e, in caso di complicanze, la presenza di un medico chirurgo che possa eseguire il taglio cesareo;
  • assicurare l’equipaggiamento idoneo e i farmaci in sala parto.

 

Cosa puoi fare

Contattaci per effettuare una donazione cuamm@cuamm.org o sostieni online il nostro impegno

DONA ORA

 

Per approfondire

«La parte più importante, e più difficile, del mio lavoro qui penso sia proprio questa: dimostrare ogni giorno che per me la salute di ognuno dei miei pazienti è un diritto, mio dovere è prendermene cura.

A volte riuscirò a non rendere orfani 5 bambini, altre forse no… ma avrò fatto tutto quello che potevo con i mezzi a disposizione. Non si tratta di portare scienza e tecnologia, si tratta di scardinare la convinzione che è “normale” morire in ospedale senza ricevere delle cure adeguate.

Se la salute diventerà un diritto di tutti allora diventerà davvero dovere imprescindibile di ciascuno nel proprio ambito, come cittadino, come operatore sanitario o come politico fare ogni cosa possibile per garantirla».

Dott.ssa Elisa Marcellan – Medici con l’Africa Cuamm

⇒ La scheda dell’Uganda

Leggi altre testimonianze su Aber e sull’Uganda, dal blog su Io Donna Cartoline dall’Africa:

⇒ Una risposta anche per Betty

⇒ Un cammino lungo che fa la differenza

Related News