I Sustainable Development Goals (SDGs) che la Comunità Internazionale identifica come pilastri dello sviluppo per gli anni a venire sono giustamente più ampi e numerosi rispetto agli otto identificati nei Millennium Development Goals (MDGs). Solo con un approccio globale attento ai determinanti più generali si può mirare a uno sviluppo sostenibile.
Esiste comunque un ampio consenso sul fatto che, specie nei paesi a più basso reddito, gli sforzi devono essere concentrati in primis per risolvere le gravi e basiche urgenze sociali quali sanità, istruzione, cibo e acqua. Per questi motivi la “salute” continua a rimanere un tema centrale (il terzo) anche all’interno dei nuovi SDGs. A questo riguardo, gli obiettivi del post-2015 sostengono con determinazione l’Universal Health Coverage (UHC) nella prospettiva di un rafforzamento del sistema sanitario locale.
La salute materno-infantile continua a rimanere, per motivi epidemiologici, tecnici ed etici, il “cuore” del bisogno sanitario su cui concentrare la nostra attività, con una focalizzazione specifica sulla malnutrizione, la tubercolosi (TB), la malaria, l’Hiv/Aids e le patologie cronico-degenerative.
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