Si è tenuta il 14 e 15 novembre a Dar Es Salaam la quarta edizione del Tanzania Health Summit, il più importante momento di incontro del paese dedicato ai temi della salute. Medici con l’Africa Cuamm è stata invitata a presentare i risultati del suo impegno su salute materno-infantile, lotta all’Hiv, malnutrizione e malattie croniche.
«Siamo orgogliosi di aver partecipato a questo importante appuntamento scientifico. La nostra presenza conferma la lunga e solida collaborazione del Cuamm con il sistema sanitario tanzano» spiega Matteo Capuzzo, Country Manager del Cuamm in Tanzania. «È stata un’occasione importante anche per fare sistema con le altre realtà che operano sul territorio. Confrontarsi, scambiarsi idee, buone pratiche e riscontri, per riuscire a operare in maniera sempre più efficiente».
L’obiettivo del summit è infatti quello di studiare e riflettere sulle innovazioni necessarie per raggiungere una copertura sanitaria che sia universale e di qualità. Oggi il sistema sanitario del paese vive un paradosso: per i suoi cittadini è più semplice avere accesso ai servizi, ma non sempre questi ultimi riescono a garantire un’adeguata qualità. Esistono in particolare forti disparità tra le diverse zone del paese ed è per questo motivo che l’intervento del Cuamm si concentra nelle regioni più svantaggiate. A Dar Es Salaam i rappresentanti del Cuamm hanno dunque esposto gli interventi in corso nel paese grazie anche al contributo di alcuni importanti donatori, tra i quali Gilead, Ciff e UNICEF. Sono stati dunque riportati i risultati in favore di mamme e bambini, che ormai da cinque anni il Cuamm garantisce all’ospedale di Tosamaganga. Si è parlato inoltre del Test and Treat, il grande progetto di contrasto all’Hiv che promuove e offre il test gratuito alle comunità coinvolte, e di uno studio pilota che si è tenuto a Tosamaganga sulle malattie non trasmissibili, come il diabete e l’ipertensione, che in Africa hanno sempre maggiore incidenza a causa dei mutati stili di vita.
Una sfida particolarmente grande rimane infine la malnutrizione, per la quale il Cuamm realizza interventi di prevenzione nelle comunità, promuovendo stili alimentari adeguati e sostenibili, e offre nelle strutture risposte sanitarie per i casi più gravi.
«Il lavoro del Cuamm è stato riconosciuto e apprezzato a livello nazionale, sia dalle autorità che dagli altri partner» ha concluso Capuzzo, «e questo non può che spingerci a fare sempre di più e sempre meglio».