Si è concluso ieri in Costa d’Avorio il vertice di Abidjan, cha ha visto coinvolti i rappresentati dell’Unione Europea e dell’Unione Africana, oltre che i capi di stato di 55 paesi africani e di 28 europei.

Investire sui giovani africani per un futuro sostenibile il tema del vertice, durante il quale gran parte dell’attenzione si è concentrata sui temi delle migrazioni e sulla gestione dei flussi in partenza dall’Africa.

Come anche il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha ricordato nel suo intervento del 29 novembre, il vertice vuole creare quello che “deve essere un partenariato tra pari”, un’attenzione che da sempre caratterizza l’attività di Medici con l’Africa Cuamm e che, in occasione dell’Africa Partnership del G20 di Amburgo di luglio 2017, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva fatto propria, sottolineando che “abbiamo bisogno di un’iniziativa attraverso cui non parliamo di Africa, ma con l’Africa”.

Medici con l’Africa Cuamm accoglie con favore il nuovo impegno da parte dell’Europa nell’investire in Africa subsahariana, nel lavorare insieme per sostenerne la crescita economica e le prospettive di futuro della popolazione e, sulla base della propria esperienza sul campo e della propria memoria storica, coglie l’occasione per sottolineare alcuni punti chiave da tener presente per il futuro del continente.

Sviluppo economico, ma anche welfare

Investire sulla crescita dell’economia dell’Africa è di sicuro un punto importante per sostenere lo sviluppo dei paesi africani, ma non ci può essere un reale benessere condiviso per le persone, in Africa come in Europa, senza investire anche sul welfare, sul diritto alla salute, sul potenziamento del sistema sanitario e scolastico.

Lo sviluppo del continente passa anche attraverso l’accesso alle cure garantito, la salute delle mamme e dei bambini, nonché un maggior coinvolgimento delle donne nella vita della società e nelle scelte politiche.

Lavorare insieme

Medici con l’Africa Cuamm è da sempre convinta che non si possano imporre modelli e procedure, ma che queste debbano essere sviluppate insieme, a seconda del contesto in cui vengono implementate. Per questo lo sviluppo dell’Africa passa anche attraverso lo strumento delle partnership tra pubblico e privato, promuovendo legami stretti, coinvolgenti e motivanti tra istituzioni e persone.

Non solo i politici e i governanti, ma anche la società civile e le Ong hanno un ruolo importante da giocare nel futuro del continente, mettendo in campo nuove competenze e idee.

Imparare dal passato

Non è la prima volta che si parla di nuovi aiuti all’Africa e di sostegno alla sua crescita e allo sviluppo. Pensiamo che sia arrivato il momento di fare tesoro della lezione del passato e sottolineare, ancora una volta, l’importanza della misurazione dei risultati e dell’efficacia degli aiuti, per favorire l’impiego ragionato delle risorse. Solo così si può creare un clima di fiducia reciproca tra Europa e Africa, una condivisione di intenti e di buone pratiche, per un futuro sostenibile e migliore per tutti.

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