Le distanze, in Africa, possono fare la differenza tra la vita e la morte. In questa terra, in Sierra Leone come in Sud Sudan, è frequente partorire e nascere in zone che distano tre o quattro giorni di cammino dall’ospedale più vicino. Raggiungere i servizi in cui poter ricevere assistenza sanitaria è la prima, fondamentale condizione per rendere concreto il diritto alla cura. Ecco perché Medici con l’Africa Cuamm interviene a 360 gradi su questo difficile fronte di intervento, mettendo a disposizione mezzi di trasporto, cure e conoscenze, sul campo, in Africa come in Italia.
Ventisei moto-ambulanze saranno inviate in Africa grazie ai 65 mila euro raccolti attraverso l’iniziativa “Le moto della salute”, 13 destinate al Sud Sudan e 13 alla Sierra Leone, nel distretto di Pujehun dove c’è un unico ospedale per 375 mila abitanti. L’approccio con cui è nata la campagna “Mettiamoci in moto”, nata dalla collaborazione tra il Cuamm e Gruppo Gedi, è quello di chi conosce bene il continente africano, cioè accettando la sfida di affrontare problemi impegnativi con risorse relativamente limitate. Una moto costa 2.500 euro, un prezzo sostenibile attraverso le donazioni, e può essere davvero un mezzo salvavita.
Come lo può essere una delle 200 ambulanze del progetto Nems – National Emergency Medical Service, il servizio di 118 avvitato in tutta la Sierra Leone anche attraverso il sostegno della Regione Veneto. Il progetto, avviato nel 2018, è coordinato da una centrale operativa nazionale che gestisce le chiamate di famiglie e singoli cittadini ai centri sanitari periferici. Si tratta di un sistema di trasporto per le emergenze ostetriche e chirurgiche nel paese, finanziato dalla Banca Mondiale e dal Credim – Centro di formazione e ricerca sulle emergenze e i disastri dell’Università del Piemonte Orientale. Il servizio sta per entrare in funzione a pieno regime e coprirà 14 distretti del paese, mettendo a disposizione 1.000 operatori e 200 ambulanze”.
Cinque vagoni, in nove stazioni del Veneto, per venti giorni, ci ricorderanno l’importanza della prevenzione e della solidarietà. Dal 2 al 22 maggio avrà luogo la seconda edizione del progetto “il Treno della Salute”, un’iniziativa promossa da Medici con l’Africa Cuamm insieme ai Ferrovieri con l’Africa, l’associazione Amici del Cuore, alla Regione del Veneto, alla Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, veterinaria e alle Ulss del Veneto. Con partenza da Venezia Santa Lucia, i vagoni del Treno della Salute sosteranno nelle stazioni di Padova, Rovigo, Bassano del Grappa, Treviso centrale, Belluno, Portogruaro-Caorle, Verona Porta Nuova e Vicenza accogliendo adulti e bambini, con attività di screening e counselling per i primi e laboratori sull’attività motoria e alimentare per i secondi. Sarà un luogo itinerante in cui trovare informazioni, fare dei controlli e ricevere un orientamento sulle principali malattie croniche e i relativi fattori di rischio. Degli esperti saranno a disposizione per offrire consigli sugli stili di vita salutari e le buone pratiche di prevenzione, con l’obiettivo di sostenere i valori universali di salute globale ed equità in salute, anche attraverso la conoscenza delle differenze economiche sociali e culturali tra la Regione Veneto e le regioni povere dell’Africa. Le attività di laboratorio saranno dedicate al mondo della scuola, con un coinvolgimento di un centinaio tra studenti e insegnanti. Studenti di medicina, scienze infermieristiche e farmacia aiuteranno lo staff come volontari.