Nel nord dell’Uganda la regione del West Nile e il distretto di Kiryandongo, possono oggi contare su 207 nuove biciclette, che faciliteranno il lavoro ai supervisori delle strutture sanitarie dei distretti.
I membri degli Health Unit Management Committees (HUMC) sono persone scelte nelle comunità per monitorare lo stato di efficienza delle strutture sanitarie dei propri villaggi di appartenenza e assicurare che siano garantiti gli standard richiesti. Nelle comunità rurali come quelle del nord dell’Uganda, però, le strutture da supervisionare sono spesso molto distanti tra loro e gli spostamenti possono rappresentare una vera e propria sfida.
Per questo, grazie anche al sostegno di UNICEF, Medici con l’Africa Cuamm ha consegnato ai membri degli HUMC 207 nuove biciclette, che ne faciliteranno gli spostamenti. L’occasione è stata un evento organizzato ad Arua, a cui hanno partecipato diversi rappresentanti degli HUMCS e le autorità locali.
Peter Lochoro, rappresentante paese di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda, nel corso dell’evento ha sottolineato l’importanza del ruolo degli HUMC nel rafforzare il sistema sanitario e nel creare ponti tra i centri di salute e le comunità.
«Lo scorso anno in agosto abbiamo promesso di consegnare queste biciclette – ha ricordato Peter Lochoro – e oggi sono molto fiero di aver potuto mantenere la promessa. Queste biciclette saranno importanti strumenti di lavoro per i volontari degli HUMC, a cui chiediamo uno sforzo particolare: non solo monitorare i centri di salute, ma anche creare legami solidi tra questi luoghi e le comunità che li circondano. I volontari dovranno affrontare diffidenza, falsi miti e dubbi sulla qualità del sistema sanitario e fare in modo che le persone si fidino delle strutture, oltre che segnalare quello che non va. Siamo tutti qui per le persone, per servire le nostre comunità, che devono poter fidarsi del sistema sanitario».
Anche Nyai Sami, uno dei volontari degli HUMC, proveniente dalla sotto contea di Vurra, si è detto molto felice per la nuova bicicletta:
«Faccio questo lavoro dal 2014 e la mancanza dei sistemi di trasporto è una delle più grandi sfide che dobbiamo affrontare qui. Se non hai una bicicletta, è davvero dura visitare le diverse strutture sanitarie e le comunità, per controllare che tutto funzioni al meglio. Ora però potrò anche seguire le uscite sul territorio e le attività comunitarie, gli screening e le vaccinazioni nei villaggi, mobilitando le comunità e allo stesso tempo monitorando la qualità dei servizi sanitari».
Il rafforzamento del sistema sanitario nel nord dell’Uganda è un tema urgente oggi, considerato che questa regione del paese accoglie più di un milione di rifugiati provenienti dal Sud Sudan, che hanno bisogno di assistenza medica e vanno a impattare sulla rete sanitaria esistente, già debole e bisognosa di miglioramento.