Il 24 marzo ricorre la Giornata mondiale contro la Tb. A 136 anni dalla scoperta da parte di Koch del bacillo che causa questa malattia, la Stop TB Partnership e l’Oms lanciano la campagna di sensibilizzazione “Wanted: Leaders for a TB-free world. You can make history. End TB”.

Medici con l’Africa Cuamm, aderendo a questo messaggio, continua la sua lotta concreta e quotidiana contro la “malattia dei poveri”, nei sette paesi dell’Africa a sud del Sahara in cui opera. In Africa la Tb ha dimensioni enormi: 1,3 milioni i casi registrati nel 2016. Di questi solo il 49% ha potuto accedere alle cure. Eppure la Tb si può curare.

In 15 ospedali e 100 centri di salute dell’Africasub-Sahariana, infatti, il Cuamm garantisce le cure ai malati di Tubercolosi e offre diagnosi accurate e trattamenti per la Tb resistente ai farmaci. In parallelo, i nostri operatori, stanno sviluppando la ricerca operativa per identificare e condividere buone pratiche di trattamento e per innovare le terapie nei contesti africani. Spesso chi ha la Tubercolosi muore a causa di altre malattie che si aggiungono alla Tb e peggiorano lo stato di malattia fino a causare in molti casi la morte. Per questo Cuamm associa la terapia contro la Tb a quella contro l’Hiv/Aids e lo screening per la Tb a quello per diabete e ipertensione.

«Guardando alle aree in cui Cuamm interviene, stando ai dati Oms, Angola e Sierra Leone sono tra i dieci paesi con i tassi più alti di incidenza della tubercolosi sulla popolazione, mentre l’Etiopia, il Mozambico e la Tanzania, rientrano nella lista dei venti paesi a livello mondiale con il maggior numero di casi di tubercolosi registrati. – afferma don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Come ogni anno, aderiamo quindi alla campagna lanciata dalla Stop Tb Partnership e dall’Oms perché crediamo che solo unendo le forze e facendo ciascuno, tutti insieme, la nostra parte, possiamo cambiare la realtà. Sono passi indispensabili per coinvolgere l’opinione pubblica e arrivare lì dove le decisioni vengono prese. Lo facciamo con la forza del nostro impegno sul campo, ogni giorno a fianco di migliaia di malati nei 19 ospedali e nelle 511 strutture sanitarie in cui interveniamo in Angola, Etiopia, Tanzania, Uganda, Mozambico, Sierra Leone e Sud Sudan».

In Etiopia l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm si concentra sul contact tracing dei pazienti e sulla diagnosi accurata attraverso la tecnica del GeneXpert nell’ospedale di Wolisso. La stessa tecnica, che permette diagnosi più accurate e tempestive, viene utilizzata anche in Uganda, nell’ospedale di Matany. In Angola invece Medici con l’Africa Cuamm è consulente del governo nel programma nazionale di lotta alla tubercolosi, finanziato dal Global Fund. Sempre nello stesso paese, in partnership con World Diabetes Foundation, il Cuamm sta conducendo un innovativo progetto di ricerca che mira a diagnosticare i casi di malati di diabete tra le persone già in cura per la tubercolosi.

Negli alti paesi di intervento (Mozambico, Tanzania, Sierra Leone e Sud Sudan), Medici con l’Africa Cuamm conduce negli ospedali in cui opera le attività di diagnostica e trattamento della tubercolosi in linea con i diversi programmi nazionali.

 

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