Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. L’Anno Santo della Misericordia viene in anticipo in questa Terra. Una terra che soffre da diversi anni la guerra e l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica Centrafricana, per tutto il mondo, per i Paesi che soffrono la guerra chiediamo la pace. (Papa Francesco)
Con queste parole, Papa Francesco, il 29 novembre 2015, prima domenica di Avvento, apriva la Porta Santa del Giubileo della Misericordia, a Bangui. Un segnale molto forte da parte del Santo Padre che ha voluto mettere al centro dell’attenzione del mondo proprio l’Africa.
A tre anni di distanza, ieri, nella stessa cattedrale di Bangui si è tenuta una cerimonia di ricordo di questo momento così importante, un’occasione per presentare alla popolazione gli interventi avviati dopo la visita del Santo Padre. La cerimonia, aperta a tutti, ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone interessate ad approfondire e conoscere la situazione, anche con domande dal pubblico. Tra le autorità presenti, il Nunzio apostolico a Bangui, Mons. Santiago de Witt Guzman, il cardinale della capitale centrafricana, S.E. mons. Dieudonné Nzapalainga, la dott.ssa Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, e il direttore dell’ospedale Chrysostome Gody che hanno ricordato i momenti più significativi dell’avvio del Giubileo della Misericordia e hanno fatto il punto sulle azioni messe in campo. Dalla realizzazione di una Unità per malnutriti all’interno del Complesso Pediatrico, al supporto della formazione delle risorse sanitari locali, anche a livello universitario, da parte del Bambino Gesù.
Il Santo Padre mi ha chiamata e mi ha detto: “Bisogna che lei vada a Bangui e si occupi dell’Ospedale Pediatrico perché io l’ho visitato e mi ha strappato il cuore” – ha ricordato la presidente Mariella Enoc -. Conosco gli ospedali dell’Africa, ma questo l’ho trovato particolarmente desolante. I bambini malnutriti erano sotto tende di tela, per terra, i topi circolavano liberamente, i bambini malnutriti stavano con i bambini malati di Aids. Era qualcosa di inimmaginabile.
La Presidente Mariella Enoc ha ricordato anche il lavoro di Medici con l’Africa Cuamm, avviato a luglio che, con ben 9 volontari impegnati, si occupa della Pediatria a tutto tondo, dalla gestione alla cura… Ogni giorno, infatti, il chirurgo, il pediatra, 4 infermieri, il logista, l’amministrativo e il medico capo-progetto sono impegnati nel Complesso per portare assistenza e cure, oltre che dare un aiuto nel management della struttura. Una risposta concreta all’appello del Santo Padre, che chiedeva giustizia e pace, anche per il Centrafrica.
Infine, in risposta a una domanda esplicita dal pubblico che chiedeva aiuto anche per la salute delle mamme e non solo dei bambini, la stessa dott.ssa Enoc ha portato l’esempio dell’intervento del Cuamma a favore di mamme e bambini.
A partire da questa Cattedrale, con il cuore ed il pensiero vorrei raggiungere con affetto tutti i sacerdoti, i consacrati, gli operatori pastorali di questo Paese, spiritualmente uniti a noi in questo momento. Attraverso di voi, vorrei salutare anche tutti i Centrafricani, i malati, le persone anziane, i feriti dalla vita. Alcuni di loro sono forse disperati e non hanno più nemmeno la forza di agire, e aspettano solo un’elemosina, l’elemosina del pane, l’elemosina della giustizia, l’elemosina di un gesto di attenzione e di bontà. E tutti noi aspettiamo la grazia, l’elemosina della pace. (Papa Francesco, Omelia del 29/11/2015 – apertura Porta Santa a Bangui).