Nel corso degli anni Cornelia Giovanella ha lasciato più volte Trento, la città in cui vive con il marito Fabio Battisti, per accompagnarlo in Africa.

Insieme sono partiti due mesi fa per l’Angola, ora vivono a Chiulo e Fabio sta formando il personale locale in ostetricia.

«Alla sera, nella vicina chiesa della Missão Católica do Hospital do Chiulo, la gente del posto intona canzoni con gli occhi rivolti al cielo perché cada la pioggia. Niente da fare. Qualche temporale isolato, ma non basta. “Se continua così, non sappiamo cosa mangeremo!”. Non pretendono poi molto, solo un po’ di “fuba” per fare una polentina che, insaporita con olio o del pesce secco, servirà a dar loro la sensazione di sazietà.

Qui la malnutrizione è molto diffusa e l’unità nutrizionale “Le ali di Lulù”, realizzata grazie al supporto della Fondazione Parole di Lulù, è sempre piena per dare accoglienza e cure ai tanti bambini malnutriti che ogni giorno continuano ad arrivare.

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I medici del Cuamm seminano con pazienza e fiducia, perché la speranza è l’ultima a morire!

Nonostante la sofferenza, i bambini riescono ad essere felici. La sera si radunano davanti all’ospedale e li sento ridere forte, mentre giocano a rincorrersi. Sono davvero tanti e sono più belli che mai!

Mi piace trascorrere del tempo con loro per condividere un momento di leggerezza, è meraviglioso incontrare il loro sguardo pieno di stupore, in me colgono qualcosa di diverso: la mia pelle e i miei capelli sono bianchi, a volte penso che mi vedano come una nonna, perché si avvicinano per mangiare qualche caramella, superando la loro timidezza.

Fabio, mio marito, è sempre impegnato in ospedale e quasi ogni notte viene chiamato per qualche urgenza in maternità. Lo sento andare via di fretta, sempre accompagnato da un medico angolano al quale sta trasmettendo le sue conoscenze, in modo che quando noi torneremo in Italia, qui si possa continuare a fare fronte ai bisogni di mamme e bambini.

L’ospedale, in questi anni, è molto migliorato ed attualmente ci sono ben quattro medici angolani. Lo scopo per cui il Cuamm ha mandato Fabio a Chiulo è proprio quello di garantire un servizio qualificato in ostetricia.

Naturalmente ci vorrà molto tempo e bisognerà coinvolgere altri medici come tutor, ma siamo contenti di aver contribuito a muovere i primi passi verso un percorso di speranza e di fiducia nel futuro. Un famoso aforisma recita: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.

Questa infatti è la vera missione del Cuamm: accompagnare l’Africa nella sua crescita perché possa essere indipendente».

 

Cornelia Giovanella, da Chiulo

 

 

 

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