Grazie alla generosità della famiglia Benedetti, sarà finanziata la seconda borsa di studio in memoria di Irma Battistuzzi per permettere ad un neolaureato in Ostetrica dell’Università degli Studi di Padova di svolgere un periodo di tirocinio post laurea in Africa, in uno degli ospedali in cui opera Medici con l’Africa Cuamm.
Il premio di studio è stato istituito per ricordare Irma Battistuzzi, diplomata alla Scuola di Ostetricia dell’Università di Padova il 15 giugno 1940, che nel suo lavoro di ostetrica si distinse per la grande saggezza, generosità e vicinanza agli altri con profondo rispetto e continua gratitudine di fronte al miracolo della vita e della nascita.
La borsa di studio è riservata ai candidati che sono in possesso della laurea in Ostetricia conseguita presso l’Università degli Studi di Padova nell’anno accademico 2017 /2018, che desiderino aumentare le proprie conoscenze e competenze professionali operando in ambienti con risorse limitate, acquisendo così un bagaglio di esperienze utili sia all’interno di un reparto ospedaliero italiano o europeo, sia nel caso di scelta personale di svolgere la propria attività professionale nel settore della cooperazione internazionale.
C’è tempo fino al 7 dicembre 2018 per presentare la domanda di partecipazione.
Il bando è consultabile sul sito dell’Università degli Studi di Padova.
Lo scorso anno, la borsa è stata vinta da Martina Mezzaro che ha trascorso il suo tirocinio presso l’ospedale di Matany in Uganda e che ricorda così la sua esperienza:
“Una delle cose che più mi piace dell’essere ostetrica è la possibilità di accompagnare la donna durante un percorso delicato e importante della vita come è la maternità, riuscendo molto spesso ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Uno degli aspetti difficili invece è immedesimarsi nel dolore di un’altra donna, a volte accade inevitabilmente. Ogni madre ha una storia diversa alle spalle, un modo diverso di affrontare il dolore, non è sempre facile capire ma spesso non è nemmeno necessario farlo; essere ostetrica è anche intuire quando bisogna fare un passo indietro.
Molte volte mi sono sentita inadeguata in questi momenti, anche qui a Matany. Con il tempo si impara a catturare sguardi e gesti e capire meglio la persona che si ha davanti; nonostante la barriera linguistica, le abitudini e la cultura diverse: anche questa è una sfida!”
Medici con l’Africa Cuamm ringrazia sinceramente la famiglia Bendetti per la generosità e per aver scelto di attivare le borse di studio con la nostra organizzazione e l’Università degli Studi di Padova con l’Associazione Alumni per la collaborazione.