Stefano, che abbiamo conosciuto nell’ambito delle attività sanitarie avviate nei ghetti pugliesi e attivo nel contrasto del caporalato e per la chiusura dei ghetti in cui vivono i braccianti africani, è mancato ieri.
Il Cuamm desidera ricordarlo oggi con un pensiero di Jacopo Soranzo, responsabile Settore Relazioni con il Territorio e Fundraising.
Ho conosciuto Stefano a una cena a Bari, era domenica e noi eravamo appena tornati dal ghetto dei bulgari a Foggia.
Ricordo la passione che metteva nel raccontarci quanto critiche siano le attività da svolgere per “liberare” il ghetto Rignano, descrivendoci tutte le innumerevoli difficoltà che stava incontrando. E ricordo bene con quanta forza ci ha detto grazie in quell’occasione e tutte le volte che ci siamo poi sentiti. Non smetteva mai di ringraziarci per quanto stavamo facendo.
Ora il nostro grazie va a lui che tanta fiducia ci ha trasmesso, rappresentando con la sua persona la determinazione della Regione Puglia a risolvere le ingiustizie di cui sono vittima i migranti che popolano i ghetti.