Si chiama Maternity Waiting House la struttura di 55 mq inaugurata sabato 20 aprile 2013 e destinata alle donne in attesa di partorire presso l’ospedale di Lui, in Sud Sudan.

La casa d’attesa, ristrutturata e attrezzata grazie al supporto di Medici con l’Africa Cuamm, è stata presentata alle principali autorità sanitarie, politiche e religiose che condividono l’impegno per migliorare l’assistenza al parto nella contea di Mundri Est, l’area di riferimento dell’ospedale di Lui, di proprietà della Diocesi locale.

La casa d’attesa è una struttura residenziale a pochi passi dal reparto maternità dell’ospedale, semplice, funzionale e pulita, pensata per ospitare sino a 10 donne nelle ultime settimane di gravidanza. La struttura infatti è particolarmente indicata per le gravidanze più problematiche, come possono essere quelle di donne molto giovani o anziane, in attesa del primo parto o le cui condizioni di salute rappresentano dei fattori di rischio. In caso di emergenza, le future mamme possono essere trasferite nel nuovo reparto di maternità dell’ospedale di Lui che, inaugurato nel 2012, comprende anche una sala parto, una sala travaglio e una sala operatoria per il cesareo.

Così strutturato, l’ospedale è in grado di rispondere adeguatamente agli standard sanitari, nonché alle esigenze delle donne gravide e dei neonati. Ciò nonostante nel corso del 2012 i parti assistiti sono stati solo 372, con una media mensile di 31. «In un’area abitata da 135.000 persone, com’è quella servita dall’ospedale di Lui, – spiega la dott.ssa Donata Galloni, Project Manager di Medici con l’Africa Cuamm – questo numero trova una spiegazione nelle tradizioni diffuse nella contea di Mundri: qui, come nella maggior parte delle zone rurali del Sud Sudan, le donne partoriscono in casa e, se sono fortunate, con l’aiuto di assistenti al parto tradizionali (TBA) e ostetriche comunitarie. Oltre a fattori culturali, anche motivazioni economiche e difficoltà nei trasporti, soprattutto durante la stagione delle piogge, rendono difficile il trasferimento dei casi più gravi in ospedale».

A Lui Medici con l’Africa Cuamm sta cercando di rimuovere gli ostacoli che impediscono di assistere le future mamme durante il parto, aumentando e migliorando l’accesso ai servizi per la salute materno-infantile. A tale scopo nei primi mesi del 2013 il Cuamm ha promosso un’indagine che ha coinvolto madri, infermieri, ostetriche e altro personale sanitario nelle zone servite dall’ospedale: i risultati saranno condivisi con le autorità sanitarie locali e contribuiranno a trovare le soluzioni migliori per prestare assistenza alle mamme e ai bambini in considerazione delle caratteristiche del contesto locale. Nel frattempo, Medici con l’Africa Cuamm sarà impegnata in una campagna di sensibilizzazione sull’importanza dell’assistenza qualificata durante il parto, in collaborazione con le autorità sanitarie locali.

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