Padova, 30 novembre 2015 – Una chiesa affollata, oltre mille tra amici, medici, operatori sanitari, uomini di cultura provenienti da tutta Italia, per l’ultimo saluto a don Luigi Mazzucato, storico direttore di Medici con l’Africa Cuamm.
La celebrazione, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla che ha richiamato i numerosi messaggi di saluto provenienti da diversi esponenti della Chiesa africana e italiana, è cominciata con la lettura del messaggio inviato ieri sera dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
«Rev.mo don Dante Carraro, sono rimasto profondamente addolorato dalla scomparsa di don Luigi Mazzucato che, per quasi un sessantennio, è stato l’animatore, instancabile e appassionato, di Medici con l’Africa Cuamm, dedicandosi totalmente alla cura e al servizio dei poveri, degli ammalati e dei sofferenti in terre lontane e in luoghi dimenticate. Ma don Mazzucato è stato anche un grande educatore, una guida spirituale e morale per numerose generazioni di italiani, credenti e non credenti, che gli riconoscevano carisma, lucidità, passione civile. Don Mazzucato è stato un grande italiano che ha speso la sua intera vita per i valori di solidarietà, pace e giustizia sociale. La sua morte lascia un grande vuoto all’interno del Cuamm e nel mondo del volontariato. La sua opera costituisce un patrimonio non solo per chi voglia seguire la sua strada, ma per l’Italia intera. Le rinnovo, a lei e a tutto il Cuamm, espressioni di sincero cordoglio».
Dopo un ricordo sentito ed emozionato don Dante Carraro, attuale direttore, ha ripreso il testamento spirituale di don Luigi Mazzucato:
«“Sono nato povero – scrive don Mazzucato – e ho sempre cercato di vivere con il minimo indispensabile. Non ho nulla di mio e nulla da lasciare. Tu, Signore, conosci i miei limiti, la mia fede troppo superficiale, mi affido alla tua infinita bontà e misericordia. Mi sembra quasi un miracolo dopo 60 anni ci siano ancora persone giovani e non, credenti e non, disposte a partire nello stile e secondo i principi del Cuamm. Vi saluto tutti con un Addio e in Dio vi resterò vicino».
Il vescovo Claudio Cipolla ha chiesto ai presenti di riflettere sul fatto che:
«la vita degli uomini è come la Parola di Dio che si è fatta storia, si è fatta carna e non è facile separare ciò che è di Dio e ciò che è dell’uomo, nella vita di un cristiano. In modo particolare possiamo vedere in don Luigi questa fusione tra la sua vita e la Parola di Dio. Ognuno di noi ha una propria conoscenza personale e dentro a questa è nascosta una parola di Dio per noi, ascoltiamola con il cuore. In don Luigi, uno di questi primi snodi è la cura dell’altro, l’amore vissuto con gesti e parole, l’amore per i poveri da curare, poveri che don Luigi è andato a cercare in Africa, essendo i nostri fratelli più deboli “sacramento” dell’incontro con Gesù. Il secondo tratto che mi ha colpito di don Luigi è lo sguardo, occhi pieni di un amore adulto, occhi liberi, gli occhi della carità, il carisma che dà senso e valore a tutti gli altri. Lo sguardo semplice e gioioso di don Luigi lascia intravvedere una vita piena e traboccante. Aveva dato tutto. La parola morte non si addice a questo momento, vale di più “compiutezza, pienezza”. Giovani, mi rivolgo a voi, che la vita di don Luigi sia per voi una chiamata a continuare sulla via della carità, che renda luminosi anche i vostri sguardi. Infine, l’ultima parola su cui mi soffermo, è giustizia, come la ha detto proprio ieri papa Francesco, nel suo viaggio in Africa».
La salma di don Luigi Mazzucato verrà sepolta oggi nel cimitero di Creola – Saccolongo (Pd) suo paese di origine.
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