Padova/Juba, 17/10/2015 Da quasi un mese ormai, la regione di Greater Mundri, nel Western Equatoria State, è coinvolta in una continua escalation di scontri tra esercito regolare e milizie locali; il risultato è una situazione di costante instabilità e insicurezza, che ha portato gran parte della popolazione a spostarsi, in cerca di rifugio in aree ancora non toccate dalle pesanti razzie ad opera di entrambe le parti in conflitto. Lui, dove sorge l’ospedale che Medici con l’Africa Cuamm supporta dal 2009, è rimasta praticamente deserta, mentre altre zone hanno visto aumentare drammaticamente il numero di abitanti.

Gli sfollati possono contare solo su quanto messo a disposizione dalle famiglie che li hanno accolti, le quali vengono quindi a trovarsi a loro volta in difficoltà, non avendo grosse risorse. I servizi essenziali, dalle unità sanitarie, ai pozzi, alle scuole, là dove non sono stati distrutti o danneggiati, faticano a rispondere alle necessità di comunità che aumentano a vista d’occhio sotto la spinta di chi arriva dalle zone limitrofe.

Nelle scorse settimane, segnali di distensione si sono alternati a riprese nelle ostilità, rendendo difficile pianificare una qualsiasi risposta ai bisogni di chi è rimasto più pesantemente colpito da questi fatti. Giorno dopo giorno si è attesa una svolta che permetta di ricominciare e di ricostruire. Negli ultimi giorni, però, è parso che il dialogo tra le autorità e le milizie locali abbia preso la giusta direzione, nell’ottica di definire come ristabilire una certa normalità e far sì che la popolazione possa rientrare ai propri villaggi o almeno ricevere ciò di cui ha bisogno dove si trova.

La parte del team di Medici con l’Africa Cuamm evacuata a Juba a fine settembre sta rientrando in queste ore a Lui. Il ritorno è stato posticipato più volte per il permanere di una certa instabilità, che ha fatto desistere anche le agenzie umanitarie dallo svolgere missioni nella zona.

«L’ospedale non ha mai chiuso, ma ora che le autorità locali ci hanno garantito la più ampia sicurezza, sarà importante ridare slancio alle attività, sia per garantire alla popolazione, sfollata e non, l’accesso a tutti i servizi di primo e secondo livello, sia per dare alla comunità un segnale concreto di speranza e di ripresa, che possa anche spingere chi è fuggito a ritornare» – dichiara don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm.

Contatti costanti sono stati mantenuti con le autorità sanitarie di Contea, per avere un aggiornamento continuo rispetto alla situazione degli sfollati e dei loro bisogni e per definire insieme come dar loro risposta, una volta tornati sul campo.

Finché la situazione non si sarà completamente normalizzata, resteranno invece a Juba i 20 studenti della scuola ostetriche di Lui. Il Ministero della Sanità, consapevole dell’importanza di non interrompere la formazione, ha individuato una struttura dove questi ragazzi e ragazze potranno continuare a studiare sotto la guida dei loro tutors, in attesa di poter fare ritorno a Lui. Si tratta di un importante segnale, anche da parte delle autorità, sul come si voglia evitare che l’instabilità del Paese precluda qualsiasi possibilità di sviluppo.

Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan

Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui avvia l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol nello Stato dei Laghi. Allarga poi, nel 2009, il raggio d’azione anche all’ospedale di Lui, nello stato del Western Equatoria (Contea Mundri Est). Dal 2014 avvia un intervento nella contea di Rumbek Nord, dove lavora insieme all’Ufficio sanitario per attivare le strutture sanitarie esistenti e per promuovere l’erogazione di servizi sanitari di base anche a livello di comunità. A inizio 2014 Medici con l’Africa Cuamm affronta una situazione di emergenza, causata dalla crisi di fine 2013; decide di rimanere a fianco della popolazione e fornisce agli sfollati provenienti dallo stato di Jonglei assistenza sanitaria e generi di prima necessità. Approfondisci l’impegno in Sud Sudan con i principali risultati del 2014.

Ospedale di Lui –  Contea di Mundri East

Presso la contea di Mundri East, nello Stato di Western Equatoria, Medici con l’Africa Cuamm garantisce il supporto clinico e la gestione dell’ospedale di Lui, che è struttura di riferimento non solo per un bacino di utenza di circa 145.000 abitanti. L’intervento ha come focus la salute materna e infantile, garantendo un’assistenza di qualità all’interno dell’ospedale, attraverso l’applicazione di protocolli riconosciuti a livello internazionale presso la sala parto e il reparto Maternità.

Particolare attenzione è posta sull’aumento della qualità dei servizi di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids e della tubercolosi. A settembre 2014 è stata inaugurata la scuola per infermieri e ostetriche ed è stato attivato il corso per Registered Midwives (diploma in ostetricia) di 3 anni, a cui sono regolarmente iscritti i primi 20 studenti, ragazzi e ragazze, provenienti da 9 dei 10 stati che compongono il Sud Sudan.

Grazie all’intervento del Cuamm nell’ospedale di Lui, nel 2014, il numero di parti assistiti è salito a 491 (+13% rispetto all’anno precedente); le visite prenatali sono state 1.893(+18,2%), le visite postnatali 8.987, i ricoveri pediatrici 2.881 e le vaccinazioni sono aumentate del 25% arrivando a 4.164.


Per informazioni: 
Ufficio Stampa Medici con l’Africa Cuamm
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Elisa Bissacco – cell 345.6507120
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