«Da giorni il Governo e l’Opposizione si contendono alcune delle aree di Unity State al confine con lo Stato dei Laghi, e in particolare con la Contea di Rumbek North – dichiara Chiara Scanagatta, coordinatrice di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan. L’intensificarsi degli scontri, unito alla morte in circostanze poco chiare, giovedì notte, del Commissioner locale di ritorno dal fronte, sono segni di una situazione che si sta progressivamente deteriorando. In accordo con le autorità locali, si è quindi valutato un temporaneo spostamento del personale internazionale Cuamm da Maper a Rumbek, in attesa di capire l’evolvere della situazione. Da Rumbek monitoriamo strettamente il lavoro delle strutture sul campo che restano operative e continuano a garantire attraverso il personale locale assistenza ai feriti che provengono dalle aree degli scontri».
La contea di Rumbek Nord è situata nello Stato dei Laghi e confina con le aree di elevata conflittualità dello Stato di Unity e Jonglei, recentemente teatro di scontri fra gruppi ribelli e truppe governative dell’SPLA. In un contesto estremo, dove gli spostamenti sono resi impossibili da piste impraticabili nella stagione delle piogge, con un tasso di mortalità infantile superiore a 135 su 1.000 nati vivi e un numero di parti assistiti prossimo allo zero, il Cuamm ha iniziato a operare dal 2013 per rivitalizzare il network composto da 7 strutture sanitarie che dal luglio 2014 hanno ripreso a funzionare e ad offrire servizi sanitari di base alla comunità (approfondisci il progetto). Tra queste strutture la principale, quella di Maper è diventata operativa 24 ore su 24 con servizi ambulatoriali e ricoveri. È in grado di fornire un’assistenza di qualità ai parti non complicati e svolge attività di prevenzione, con particolare attenzione alla malaria e alle infezioni respiratorie. Ha ripreso il servizio di vaccinazione e, nonostante la difficoltà degli spostamenti, il servizio ambulanza è attivo anch’esso 24 ore su 24.
Il personale Cuamm è impegnato anche nel rafforzamento delle capacità dei Community Health Workers sui temi della salute materno-infantile e la formazione delle levatrici tradizionali sul riconoscimento dei primi segni delle emergenze ostetriche e il riferimento. Solo nell’ultimo anno sono 1.795 le visite prenatali realizzate in quest’area, 7.309 i bambini vaccinati e 3.618 i bambini sottoposti a valutazione per malnutrizione.
«Siamo molto preoccupati per le sorti del popolo sud sudanese – dichiara don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – a cui con molta fatica abbiamo cercato di garantire in questo ultimo anno di instabilità le cure di base in un’area, quella di Maper, completamente priva di servizi, cercando di costruire un sistema sanitario da zero. Questa nuova escalation di violenze rischia di compromettere quanto fatto fino a qui per tanta gente, soprattutto mamme e bambini. Anche nello Stato del Western Equatoria, finora “isola felice”, il nostro team operativo nell’Ospedale di Lui riferisce di crescenti violenze per cui l’allerta è massima e la preoccupazione alta».
Medici con l’Africa Cuamm è in Sud Sudan dal 2006, anno in cui ha avviato l’intervento di riabilitazione dell’ospedale di Yirol nello Stato dei Laghi. Ha allargato poi il raggio d’azione intervenendo anche nell’ospedale di Lui, nel Western Equatoria, oltre che nella contea di Rumbek Nord con il Centro Sanitario di Maper e l’Ospedale di Cuibet. Complessivamente in Sud Sudan la popolazione interessata dagli interventi del Cuamm è di circa 578.973 persone. Solo nell’ultimo anno sono 2.474 iparti normali assistiti, 2.370 itrasporti in ambulanza assicurati, 17.599 levisite prenatali effettuate e 44.085 le vaccinazioni.
Attualmente sono 17 i cooperanti italiani del Cuamm impegnati sul campo in Sud Sudan.
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