Il nostro impegno per la salute è chiamato in gioco dalla sfida lanciata dall’Agenda del Millennio, che fa del diritto alla salute uno dei pilastri della lotta alla povertà. Per la prima volta nella storia, la lotta alla povertà è diventata l’obiettivo comune di tutte le nazioni, che si sono impegnate a raggiungere otto grandi obiettivi entro il 2015.
Di particolare rilevanza per Medici con l’Africa Cuamm sono gli obiettivi più direttamente sanitari riguardanti la malnutrizione, la riduzione della mortalità materna e di quella infantile e il controllo delle grandi epidemie:
> Obiettivo n. 4 Diminuire la mortalità infantile.
Il traguardo: ridurre di due terzi, entro il 2015, il tasso di mortalità infantile al di sotto dei cinque anni d’età.
> Obiettivo n. 5 Migliorare la salute materna.
Il traguardo: ridurre di tre quarti, entro il 2015, il tasso di mortalità materna.
> Obiettivo n. 6 Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie.
Il traguardo: arrestare, entro il 2015, e invertire la tendenza alla diffusione dell’HIV/AIDS, della malaria e di altre malattie, quali la tubercolosi.
I dati odierni sono disarmanti. Ogni anno 500.000 donne muoiono perché non sono assistite correttamente da un’ostetrica durante la gravidanza e il parto e perché, nel caso di complicazioni, un medico non è disponibile; 11 milioni di bambini muoiono ogni anno a causa di malattie facili da curare e da prevenire come diarree, infezioni respiratorie e malaria; il virus HIV è responsabile per meno del 5% delle morti di bambini; la malnutrizione, non è dovuta, nella maggior parte dei casi, a mancanza di cibo, ma a ripetuti episodi infettivi e a inadeguate pratiche nutrizionali.
Da sessant’anni Medici con l’Africa Cuamm si occupa di ospedali: li ristruttura, equipaggia, li gestisce in uno sforzo continuo per migliorarne la qualità dei servizi, l’efficienza e l’accessibilità. Vengono formati professionisti della salute in Italia e in Africa.
Sostiene le attività curative, preventive e riabilitative sul territorio e si impegna nelle attività finanziate dal Fondo Globale contro la malaria, la tubercolosi e l’HIV/AIDS.