Oggi il Mozambico festeggia l’anniversario di indipendenza dal Portogallo. Era il 25 giugno 1975 e la storia dell’intervento di Medici con l’Africa Cuamm nel paese è iniziata poco dopo, nel 1978 con l’invio dei primi 6 volontari. Con loro ha preso il via un lungo cammino per garantire l’accesso a servizi sanitari di qualità e per migliorare le condizioni della salute della popolazione, puntando anche sulla formazione.
Dalla capitale Maputo, Michela Romanelli – responsabile Cuamm nel paese – oggi racconta:
«Sono passati 41 anni da quando Samora Machel, primo presidente del Mozambico indipendente, fece il suo leggendario discorso nel giorno tanto atteso dell’Indipendenza. Nonostante l’incertezza economica, la svalutazione del Metical e la situazione del conflitto in corso in alcune zone centrali, oggi nel paese si respira un’aria di speranza per il miglioramento della situazione e la scorsa settimana si è tenuta per le strade di Maputo la prima manifestazione pacifica per il “Diritto alla Speranza”».
Oggi più che mai, guardare con slancio al futuro è necessario in un paese che:
«dall’indipendenza – prosegue Michela Romanelli – è riuscito a collocare per lo meno un medico in ogni distretto e oggi sta investendo nelle infrastrutture ospedaliere; ma la nostra presenza è tuttora importante per il rafforzamento dell’intero sistema sanitario e per migliorare la cura del neonato con assistenza tecnica specialistica».
Dal 1978 con il Mozambico
Dal 1978 Medici con l’Africa Cuamm insieme al personale sanitario locale ha percorso 9 delle 11 province del paese. Grazie alle carte dell’archivio storico possiamo oggi rileggere la lettera inviata poco prima dell’indipendenza, il 13 maggio 1975, dal vescovo di Villa Cabral Luis Gonzaga Ferreira da Silva a don Luigi Mazzucato, allora direttore del Cuamm, contenente una prima richiesta di intervento nel paese:
«Dovreste essere informati dell’estrema penuria di medici in questa nuova nazione del Mozambico. Forse vi saranno già arrivati emissari del Governo di transizione del Mozambico a far presente questa necessità».
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L’intervento oggi
A Beira, la seconda città del paese dopo la capitale Maputo, i medici del Cuamm lavorano per la salute materno-infantile nell’Ospedale Centrale, che serve un bacino di 1.600.000 abitanti, e nei centri di salute urbani, svolgendo anche attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids tra i giovani e le donne.Dal 2004 il Cuamm collabora con l’Università cattolica del Mozambico per formare i futuri medici nel loro paese natale, inviando medici docenti e raccogliendo fondi per sostenere economicamente gli studenti meritevoli, attraverso borse di studio.
Nel nord, al confine con la Tanzania, dal 2013 il Cuamm sta potenziando i servizi offerti nel centro di salute di Palma, ora ospedale rurale.
Ancora più recentemente è iniziato l’intervento nell’ospedale di Pemba, sempre per garantire alle donne l’accesso al parto sicuro, con la previsione di mettere in funzione la neonatologia.
Contenuti extra
Guarda il trailer di “Medici con l’Africa”, il film documentario girato da Carlo Mazzacurati nel 2011 tra gli operatori Cuamm in Mozambico