La tubercolosi (TB) rimane una delle prime dieci cause di morte in tutto il mondo. È stato stimato che nel 2015 è stata diagnosticata la TB a 10,4 milioni di persone in tutto il mondo e i tassi di incidenza e di mortalità sono notevolmente significativi nei paesi a basso e medio reddito.
Per questo motivo sono state avviate una serie di collaborazioni volte a ridurre il tasso popolazione affetta da TB. Per raggiungere l’obiettivo è necessario rafforzare non solo la cura, ma anche la prevenzione della malattia, tramite attività di educazione sanitaria e sensibilizzazione. Spesso infatti le persone sono riluttanti nel farsi diagnosticare la TB, per paura di essere stigmatizzati dal resto della comunità. Altri punti critici sono rappresentati dalla spesa onerosa della cura e il livello inadeguato di risorse umane sanitarie.
Per combattere la TB è necessario dunque un approccio multisettoriale, che sia dinamico e che si adegui al contesto in cui si opera; in questo, la cooperazione allo sviluppo potrebbe avere un alto impatto a livello sociale, clinico e scientifico. La sfida sarà quella di immergersi nel contesto, guadagnare la fiducia degli operatori sanitari e delle autorità locali, passano loro conoscenze di qualità. Solo in questo modo sarà possibile garantire un intervento sostenibile e duraturo.