I tumori ginecologici, soprattutto dell’utero e delle ovaie, rappresentano un ingente onere sanitario, sociale ed economico in tutto il mondo, sia nei paesi più ricchi che in quelli a risorse limitate.
Nei paese a medio e basso reddito, come in Mozambico, non sono state ancora sviluppate delle politiche sanitarie efficaci per la prevenzione e cura dei tumori ginecologici e i dati sono perlopiù incompleti e di scarsa qualità.
L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato quello di tracciare il profilo epidemiologico dei tumori ginecologici registrati da gennaio 2010 a dicembre 2014 nel Dipartimento di Patologia dell’Ospedale Centrale di Beira, in Mozambico.
Il 43,4% degli esami di anatomia patologica eseguiti in questo lasso di tempo alle donne era riconducibile a un tumore ginecologico. Tra questi, il cancro alla cervice risultò essere la tipologia maggiormente diffusa con una percentuale che andava dall’ 86,7% nel 2013 al 93,3% nel 2014. L’alta prevalenza di cancro alla cervice, caratteristico nei paesi a basse risorse, indica da una parte la mancanza di consapevolezza del rischio tra la popolazione e dall’altra la mancanza di misure di prevenzione primaria e secondaria. Infatti, l’alto tasso di mortalità è legato all’impossibilità di accesso ai servizi di prevenzione e screening e dalla mancanza di strategie di trattamento efficaci. È necessario dunque implementare delle politiche di sensibilizzazione, prevenzione e trattamento dei tumori ginecologici, in modo da poter affrontare questo problema sempre più emergente anche nei paesi a risorse limitate, come il Mozambico.