40 anni fa, il 15 dicembre del 1971, vide la luce la legge n. 1222 sulla cooperazione tecnica con i paesi in via di sviluppo. Tra i fautori di quella che fu in Italia la prima legge-quadro in materia di solidarietà internazionale c’è Medici con l’Africa Cuamm. Il contributo della Ong di Padova è stato ricostruito attraverso la documentazione conservata nell’archivio storico dell’organismo e grazie alla testimonianza di uno dei protagonisti, Don Luigi Mazzucato che fu direttore del Cuamm dal 1955 al 2008.
«Abbiamo cominciato a chiedere aiuto al Ministero degli Affari Esteri per gli studenti stranieri che avevamo in collegio – ricorda Don Luigi Mazzucato -. I primi contributi arrivarono nel 1963, quando non si parlava ancora di cooperazione allo sviluppo».
Da allora il Cuamm cominciò a lavorare per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo in senso più largo, a partire dal progetto, poi realizzato nel 1967, della facoltà di medicina di Nairobi.
«Poi con l’on. Ferdinando Storchi ed altri venne scritta la prima legge sulla cooperazione tecnica e culturale. Si trattava della prima legge organica in materia. Uno dei capitoli era sul volontariato civile. E noi abbiamo contribuito alla scrittura di questo capitolo. Il nostro contributo derivò soprattutto da un lavoro di discussione tra me e Dal Lago con l’appoggio di Storchi», racconta Don Mazzucato riprendendo il filo della narrazione.
Tanto l’annuncio della proposta di legge, quanto uno dei primi, se non il primo, degli incontri per illustrarla all’opinione pubblica, si tennero a Padova e furono organizzati dal Cuamm, a ulteriore riprova del ruolo che questa organizzazione ebbe nella genesi del provvedimento. La 1222 offriva per la prima volta un quadro istituzionale per il settore della cooperazione che veniva definita nel titolo della legge “Cooperazione tecnica con i paesi in via di sviluppo”. La cooperazione diveniva materia esclusiva del Ministero degli Affari Esteri e della sua macchina amministrativa.
⇒ Leggi il dossier sui 40 della legge sulla cooperazione