Martedì 4 ottobre, in mattinata, la Uhuru Torch è arrivata al dispensario di Bugisi, in Tanzania, dove da più di un anno lavoriamo in collaborazione con il personale sanitario locale per testare e mettere sotto trattamento la popolazione ammalata di Hiv.

La Uhuru Torch è una torcia che ogni anno attraversa la Tanzania, passando per le strutture sanitarie più nuove o di eccellenza del Paese, come segno di apprezzamento per il buon lavoro svolto. Quando la torcia arriva nei villaggi e nelle cittadine è sempre un’occasione di festa per la popolazione, come spiega Giada Corona, la nostra cooperante che da diversi mesi lavora nella regione di Shinyanga:

La torcia è un simbolo molto significativo per la popolazione: viene fisicamente protetta da sei militari in qualsiasi momento, anche durante la notte, e trasportata di corsa dagli scout.
A Bugisi, il clinical officer del dispensario ha spiegato al pubblico in breve il progetto, che consiste anche nell’implementare, in collaborazione con la Diocesi di Shinyanga, la struttura, con la costruzione di un nuovo reparto di degenza femminile e maschile e la ristrutturazione dell’edificio già esistente. La nuova struttura è stata poi inaugurata proprio in occasione del passaggio della torcia, con tanto di targa dedicata a ricordare il momento.
Dopo Bugisi – continuta Giada Corona – ci siamo spostati a Tinde, dove la torcia si è fermata per passare la notte tra festa, balli e canti. In questa sede, sotto richiesta del Distretto di Shinynga, lo staff di progetto ha allestito dei punti per effettuare il test per l’Hiv, che il nostro personale ha seguito in prima persona: abbiamo continuato a lavorare fino alle 3.30 di notte, testando in tutto 529 persone.

 

 

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