L’Etiopia ha un tasso di mortalità materna tra i più elevati al mondo (676/100.000), posizionandosi tra i 10 paesi del mondo che contribuiscono complessivamente al 58% delle morti materne. Tra i fattori che determinano un così alto tasso di mortalità, vi sono sicuramente quelli legati alla copertura. La non fruizione di servizi sanitari (visite pre-natali, parto assistito da personale preparato) da parte delle future madri ha infatti esiti negativi. Si ritiene in particolare che la fruizione di almeno 4 visite pre-natali e la scelta di partorire in una struttura con personale preparato possano ridurre il tasso di mortalità, perché permettono di prevenire molte delle cause di morte.
Lo studio qui presentato ha indagato quali sono i fattori che determinano l’utilizzo o meno dei servizi sanitari (almeno 4 visite pre-natali e parto assistito) da parte delle donne della regione etiope di Shoa, analizzando in particolare i distretti di Wolisso, Goro e Wonchi. Lo studio ha coinvolte 500 donne in età fertile (tra i 15 e i 49 anni), alle quali è stata somministrata un’intervista.
Il 45,5% delle intervistate ha fruito di almeno 4 visite pre-natali e il 28,6% ha partorito con l’assistenza di un professionista sanitario. A determinare la scelta delle donne sono fattori di natura principalmente culturale (come essere a conoscenza del numero consigliato di visite pre-natali, essere consapevoli delle possibili complicazioni di un parto non assistito, l’attitudine positiva verso la maternità) ed economici (benessere). A determinare la mancata richiesta dei servizi materni invece sono anche età delle donne o gravidanza al di fuori del matrimonio. Anche la distanza incide nella richiesta di servizi: per il 42% delle donne oggetto di ricerca, infatti, la distanza dal centro di salute più vicino è oltre 1 ora di cammino.
Ne risulta il ruolo fondamentale della sensibilizzazione delle giovani donne sull’importanza delle cure materne e il coinvolgimento dei mariti, delle famiglie e dell’intera comunità.