Le parole pronunciate dal presidente, di fronte a oltre mille persone, e il calore del suo incoraggiamento continuano a guidarci nel cammino “con” l’Africa. Il suo richiamo ha dato forza al lavoro di chi, sul campo, ogni giorno continua a spendersi perché la salute non sia solo un diritto proclamato, ma realmente esigibile, da tutti, anche i più poveri.

In questi giorni delicati, il pensiero corre a un uomo che ha interpretato l’alta carica ricoperta, con acume, intelligenza, delicatezza, equilibrio e ha condotto il nostro Paese in questi anni difficili.
A nome di tutti gli operatori, medici, infermieri, logisti, amministrativi, personale di sede e di quanti hanno a cuore la causa dell’Africa e dei più svantaggiati, vogliamo dirgli il nostro grazie per non aver mai smesso di richiamare agli “inderogabili” doveri di solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione.

 

Dal discorso del presidente – 11/11/2010

“Sono qui per un riconoscimento e un omaggio e sono qui per ascoltare, ben più che per parlare. Innanzitutto il riconoscimento e l’omaggio da tributare, e credo di poterlo fare a nome della nazione e delle istituzioni repubblicane, a questa straordinaria realtà, questa straordinaria storia di cui oggi celebriamo il sessantesimo anniversario. E dopo avere incontrato alcuni di voi a Roma, a maggiore ragione oggi, credo di poter cominciare a comprendere meglio, anche sfogliando questa pubblicazione, che cosa voi siate: quale patrimonio di generosità, di dedizione, di spirito di sacrificio, sia stato accumulato in sei decenni dai Medici con l’Africa. Anche questa per fortuna è l’Italia e non dobbiamo mai dimenticarcene quando ci interroghiamo sulla nostra condizione di oggi e sul nostro futuro”.

“In quell’articolo che il sindaco ha citato si parla di doveri di solidarietà e, mi permetto di ricordare, che si usa il termine “inderogabili” doveri di solidarietà. Ebbene, dal momento che si è parlato anche di quello che stiamo, e non stiamo facendo come paese, dobbiamo dire che stiamo derogando da quegli “inderogabili” doveri di solidarietà che non sono solo doveri di solidarietà all’interno della nostra società, ma sono doveri di solidarietà verso il resto del mondo. E quando ci domandiamo il perché di queste sordità o di queste assurdità, del fatto che con un tratto di penna si cancellino stanziamenti e si cancellino impegni per la cooperazione allo sviluppo, la sola risposta che sono in grado di dire è che oramai c’è una grandissima confusione, c’è un buio, c’è un vuoto di riflessione e di confronto su una questione che è cruciale: la questione delle scelte, delle priorità, delle scelte da compiere e delle priorità da osservare nella destinazione delle risorse pubbliche.”

“Concludo dicendovi “perché” il vostro è un bellissimo anniversario: perché guardando a voi, guardando a don Luigi Mazzucato, che anche io chiamerò “dottore” e ascoltando i vostri discorsi, mi risulta chiaro che questo non è un anniversario di conclusione dell’opera. A sessant’anni di distanza io vedo intatte le motivazioni, le energie e la determinazione di Medici con l’Africa Cuamm.
E questo è il miglior tesoro che io porto da questo incontro con voi, grazie”.

Leggi il discorso completo.

 

Related News