VISIONI D’AFRICA

VISIONI D’AFRICA

INTERPRETAZIONI D’AUTORE DAL CONTINENTE

Dedichiamo il Calendario “Visioni d’Africa” a Carlo Mazzacurati (2 marzo 1956 – 22 gennaio 2014), nel decennale della scomparsa, un caro amico che ha accolto l’invito ad incontrare l’Africa dei medici Cuamm, restituendola con il suo sguardo delicato.

IL PROGETTO

Questo spazio digitale è dedicato alla valorizzazione della cinematografia africana da cui è nato il calendario 2024 di Medici con l’Africa Cuamm: un’opportunità per scoprire ogni mese un film e un regista, ma anche per stimolare la curiosità, la conoscenza di mondi diversi, l’ampia gamma dei sentimenti umani. Un invito a vivere il nuovo anno “con l’Africa”!

Una varietà di forme espressive per interpretare un viaggio nella cinematografia africana, sulla traccia della selezione operata insieme ad Annamaria Gallone, tra le massime esperte in materia. Le interpretazioni di Giordano Poloni ci conducono, mese dopo mese, alla scoperta delle contraddizioni del continente africano e delle sue rappresentazioni originali, in un contesto in bilico tra passato coloniale, regimi post coloniali, drammi e sfide attuali. Attraverso le cineprese dei registi del Continente nero possiamo conoscere e sentirci immersi in luoghi, società e questioni lontani, avendo la possibilità di vederli con i loro occhi.
Il calendario di Medici con l’Africa Cuamm 2024 segna le cadenze mensili con dodici pellicole, per conoscere nuovi mondi, sguardi e prospettive per scoprirli, magari, in questo modo più vicini.

LA COLLABORAZIONE

“Opere e autori di questo calendario sono il frutto di uno scambio di idee e suggestioni che hanno coinvolto operatori di Medici con l’Africa Cuamm di tutte le generazioni”.

Giordano Poloni

Le illustrazioni del Calendario Cuamm 2024 sono a firma di Giordano Poloni, pluripremiato illustratore freelance, con sede a Milano.
Ha conseguito una laurea in cinema e in passato ha lavorato per società di produzione pubblicitaria come montatore e motion graphic designer. Ultimamente si occupa di illustrare articoli culturali su Repubblica e firma le copertine di romanzi per le edizioni Einaudi e Feltrinelli.

Annamaria Gallone

La selezione delle pellicole e i relativi testi sono a cura di Annamaria Gallone.
Annamaria ha vissuto a lungo in Africa, Cina, Iran.
Ha pubblicato libri di fiabe della tradizione orale e il romanzo Ho sposato un bianco (Baldini & Castoldi, 1997). Collabora a numerose riviste e trasmissioni televisive. Con la sua società, Kenzi, produce e realizza fiction e soprattutto documentari per il cinema e la televisione. Si occupa della direzione artistica del Festival di Cinema Africano di Milano, di cui è stata uno dei fondatori. Organizza e dirige festival dedicati alle cinematografie del Sud del mondo. Tutta la sua attività è basata sulla promozione del dialogo interculturale e dei diritti umani.

Leggi tutta l’intervista

LE CRI DU COEUR
di Idrissa Ouedraogo

GENNAIO

Moctar è un bambino cresciuto in Mali, in uno sperduto villaggio, dove vive serenamente con la madre e il nonno. La sua vita libera è però destinata a cambiare profondamente dal momento in cui dalla Francia arriva una lettera: il padre vuole riunire la famiglia a Lione.
Mentre la donna è felice di raggiungere il marito che è riuscito ad aprire un’officina, Moctar abbandona con dolore la sua Africa: nella nuova realtà si sente solo, spaesato e malinconico. Una notte gli appare in sogno una iena e poi l’incontra ovunque, a scuola, per strada. Nessuno gli crede, solo Paulo, un uomo sensibile dal passato doloroso che gli diventa amico, lo ascolta davvero e lo aiuterà a sconfiggere il suo incubo. Insieme metteranno in fuga le reciproche paure.

I AM NOT A WITCH
di Rungano Nyoni

FEBBRAIO

Zambia. In seguito a un banale incidente avvenuto nel suo villaggio, la piccola Shula viene accusata di stregoneria. Dopo un breve processo la bambina, che ha solo otto anni, viene riconosciuta colpevole, arrestata ed esiliata in un campo di streghe in mezzo al deserto. Come le altre streghe, anche Shula viene legata a sottili nastri bianchi svolazzanti che vengono attaccati come una specie di giogo alla schiena delle donne, che sono state con certezza dichiarate streghe, in realtà in maniera totalmente arbitraria, conseguenza di superstizioni troppo ancorate nella cultura locale. Se Shula scioglierà il nastro, sarà maledetta e trasformata in una capra.
Un uomo che si atteggia da imprenditore la porta in un programma televisivo per vantare i miracoli che si attendono da lei, sordo alla domanda che qualcuno si azzarda a sollevare: e se fosse soltanto una bambina?

AFRICA PARADIS
di Sylvestre Amoussou

MARZO

Siamo nel 2033: folle di emigranti in fuga dalla miseria che ha gettato l’Europa nel baratro di un’irreversibile crisi socio-economica muovono verso il continente africano, diventato il Paese più ricco e tecnologicamente più evoluto della Terra, gli “Stati Uniti d’Africa”. Due giovani parigini disoccupati, Olivier e sua moglie Pauline – lui un informatico, lei una maestra – decidono, come tanti altri, di tentare la sorte.
Pur sapendo che in Africa dovranno affrontare discriminazioni anti europee. All’arrivo il loro visto d’ingresso viene rifiutato. La coppia tenta quindi di attraversare illegalmente il confine nascosta nel veicolo di un contrabbandiere, ma è fermata dalla polizia di frontiera e detenuta fino a quando non può essere rimpatriata in Francia. Il regista racconta con una vena tragicomica una serie di avventure molto simili a quelle che oggi vivono in Europa gli immigrati.

AFRONAUTS
di Nuotama Frances Bodomo

APRILE

16 luglio 1969: l’America si prepara a lanciare l’Apollo 11. A migliaia di chilometri di distanza, un gruppo di esuli zambiani cerca di battere l’America nella corsa sulla luna. Afronauts è un cortometraggio di finzione speculativa ispirato alla storia di Edward Makuka Nkoloso e della National Academy of Science, Space Research and Philosophy. Ambientato in una fattoria in mezzo al deserto il film segue l’addestramento di dodici astronauti: che imparano a camminare sulle mani perché Edward credeva che questo fosse il modo di camminare nello spazio; li ha fatti dondolare su una corda, prima di tagliarla per permettere loro di sperimentare la caduta libera, li ha fatti rotolare giù in un bidone da una duna di sabbia fino a scegliere la sognante diciassettenne Matha Mwamba, che – insieme a due gatti “specialmente addestrati” – è l’astronauta prescelta per essere inviata sulla luna. Il film avrebbe dovuto essere girato in Zambia, ma non ci sono deserti e sarebbe stato molto costoso, per cui le riprese sono state fatte in New Jersey e a Brooklyn.

MORTU NEGA
di Flora Gomes

MAGGIO

1973: Diminga accompagna un gruppo di soldati mimetizzati che percorrono un sentiero, in mezzo alla boscaglia, portando rifornimenti a un fronte di liberazione vicino a Conakry, dove sta combattendo Sako, il marito della donna. Il Paese è in rovina e c’è morte ovunque, ma la speranza è viva. I ribelli stanno guadagnando terreno e sono certi che otterranno la vittoria. È il primo lungometraggio prodotto in Guinea Bissau dopo l’indipendenza a mostrare le esperienze della guerra fondendo la storia contemporanea con la mitologia. C’è la guerra, ma soprattutto la pace poiché un popolo riesce infine ad uscire dalla notte in cui cinque secoli di colonialismo l’avevano mantenuto. Il titolo si rifà a una tradizione popolare: il bambino che sopravvive ai suoi fratelli nati morti viene chiamato Mortu Nega, “colui che la morte non ha voluto”.

TIMBUKTU
di Abderrahmane Sissako

GIUGNO

Non lontano da Timbuktu, occupata dai fondamentalisti religiosi, in una tenda tra le dune sabbiose vive Kidane, in pace, con la moglie Satima, la figlia Toya e il dodicenne Issan, guardiano della loro mandria di buoi.
In Paese le persone soffrono sottomesse al regime di terrore imposto da jihadisti determinati a controllare le loro vite. Musica, risate, sigarette e addirittura il calcio, sono stati vietati. Le donne sono state obbligate a mettere il velo ma conservano la propria dignità.
Ogni giorno una nuova corte improvvisata emette tragiche e assurde sentenze. Kidane e la sua famiglia riescono inizialmente a sottrarsi al caos che incombe su Timbuktu. Ma il loro destino muta improvvisamente quando Kidane uccide accidentalmente Amadou, il pastore che aveva massacrato Gps, il bue della loro mandria. Kidane sa che dovrà affrontare la corte e la nuova legge che hanno portato gli invasori.

YEELEN
di Souleymane Cissé Lingua Bambara

LUGLIO

In un’Africa primordiale, padre e figlio di etnia bambara sono maestri dell’arte della magia. Nianankoro vorrebbe farne parte a tutti, ma lo costringe a fuggire la reazione violenta del padre, Soma, che rappresenta la tradizione magico-religiosa più ottusa, per cui il sapere divino del Komo deve restare prerogativa degli iniziati. Inizia così un lungo e tormentato viaggio iniziatico, che prosegue con la giovane peul Attou, incinta di lui. Incontra infine il padre e lo sfida in un duello di arti magiche per entrambi mortale, che si conclude in un’abbagliante esplosione di luce. Un bambino scopre nella sabbia due uova di struzzo, simbolo della vita, e le porge ad Attou. Insieme, si incamminano. È la vittoria del giorno e della rinascita, la conoscenza che guida la vita.

SAKHO & MANGANE
Serie Panafricana

AGOSTO

Due agenti di polizia con caratteri opposti formano una squadra a Dakar. L’integerrimo comandante Sakho è più vecchio, più calmo. Mangane è un giovane ispettore impetuoso, sfacciato e spesso violento. Sotto la direzione di Mama Ba, la prima donna a dirigere una stazione di polizia, indagano sui crimini che flirtano con il paranormale, combattendo contro forze oscure che progettano di gettare il mondo del caos. E poi arriva un nuovo capo, un tipo che se non si fa intimidire da nessuno, interpretato da Christiane Dumont, il vero protagonista. I ruoli che abbiamo incontrato centinaia di volte nei polizieschi sono filtrati attraverso la cultura africana. Già nel primo caso si scopre il furto di un totem sacro che i pescatori locali credono sia il loro spirito protettore.

ABDELINHO
di Hicham Ayouch

SETTEMBRE

La storia del film si svolge ad Azemmour, un piccolo Paese di provincia del Marocco. Abdelinho è un trentenne che lavora in un municipio dove il suo compito principale è quello di apporre francobolli sulle buste, in un’atmosfera molto cupa e deprimente.
Il giovane, è un grande sognatore, estremamente affascinato dalla cultura brasiliana, tanto da parlare perfettamente il portoghese e insegnare la samba. È perdutamente innamorato di Maria, la protagonista della sua soap opera preferita, le parla, le dichiara il suo amore e spera veramente di incontrarla e sposarla. Ma un giorno arriva Amr Taleb, un tele predicatore straniero, affascinante star del mondo arabo-musulmano, che non tollera l’atmosfera allegra che per lui è dissolutezza morale e si accaparra lauti guadagni approfittando dell’ignoranza generale.
Dopo tante avventure, arriva infine l’happy end e il protagonista corona il suo sogno d’amore.

LA NOIRE DE
di Ousmane Sembène

OTTOBRE

Basato su un racconto di Sembène, Voltaïque, a sua volta ispirato a una notizia apparsa su un giornale francese, è la storia di una giovane senegalese, Diouana, scelta dalla “padrona” al mercato di Dakar dove si ritrovano ogni mattina le tante donne speranzose di trovare un impiego come cameriere, alla notizia che sarebbe potuta andare in Costa Azzurra per seguire i bambini, accetta con entusiasmo.
Sogna di potersi comprare bei vestiti, parrucche sontuose con cui farsi fotografare, ma l’attende una grande delusione. La “signora”, all’inizio gentile, s’inasprisce, trattandola come una schiava e esibendola alle cene come un oggetto esotico. Nessuna possibilità di uscire. Cresce allora in lei una malinconia profonda e un senso frustrante di alienazione che porta ad un tragico finale, disperata per le umiliazioni subite, malata di nostalgia.

NAYOLA
Di Josè Miguel Ribeiro

NOVEMBRE

Basata sulla pièce teatrale The black Box di Mia Couto e José Edoardo Angalusa, è l’avvincente storia della guerra fratricida che ha dilaniato l’Angola per 25 lunghi anni. A narrarla sono tre donne di tre generazioni diverse: Lenena, la nonna, Nayola, la figlia e Yara, la nipote.
Nayola nel 1995, durante la guerra civile si avventura a ricercare con disperata determinazione marito disperso senza trovarlo; nel 2011 scopriamo Yara, cantante rapper sovversiva, che incita alla guerra urbana inseguita dalla polizia. Lei è un’adolescente ribelle, che tenta di diffondere illegalmente il suo Cd intitolato “New country” e non accetta di vivere in un Paese, la cui censura blocca qualsiasi libertà di espressione. Vive con la nonna e le due generazioni sono in continuo disaccordo, ma si trovano unite nel momento drammatico in cui una figura mascherata entra minacciosa nella loro casa.

TEZA
di Haile Gerim

DICEMBRE

Etiopia 1991. L’intellettuale Anberber ritorna al suo villaggio. Cresciuto al tempo dell’impero di Hailé Selassié, partito pieno di speranze e ideali per studiare medicina nella Germania dell’Est, al suo rientro è sgomento di fronte a un Paese sconvolto dalla violenza del Derg. Sarà costretto a fare i conti con il regime marxista di Mengitsu, portatore di carestia e ulteriori miserie. Stanco e menomato, ricorda il padre ucciso dai gas usati dagli Italiani.
Il suo sogno più grande è quello di ritrovare l’abbraccio materno e di prendersi cura del suo popolo, ma scampa a un linciaggio e cerca conforto nel villaggio natio.
Nel capanno e davanti al fuoco scoprirà la propria impotenza di fronte alla dissoluzione dei valori umani. Sarà l’occasione per una ricognizione di vita, ma ricostruire un presente non sarà facile.